?, 10 gennaio 2006
Sotiri Florian, di anni 25. Originario di Sarande, Albania, bel moro, fisico robusto, un metro e novanta d’altezza, famiglia benestante, s’era trasferito a Milano cinque anni fa dopo aver ottenuto il permesso di soggiorno per frequentare il Politecnico di Milano
Sotiri Florian, di anni 25. Originario di Sarande, Albania, bel moro, fisico robusto, un metro e novanta d’altezza, famiglia benestante, s’era trasferito a Milano cinque anni fa dopo aver ottenuto il permesso di soggiorno per frequentare il Politecnico di Milano. Studente modello con il pallino dell’informatica, era già vicino alla laurea e cercava di non pesare sui genitori, propietari di alcuni distributori di benzina, arrotondando la paghetta che riceveva da loro per le spese lavorando ogni tanto come cameriere. Dallo scorso aprile collaborava anche con un’agenzia di recupero crediti. Solito frequentare suoi connazionali, divideva la casa con due albanesi e albanese era pure la sua fidanzata, una ventitreenne «bella come il sole», studentessa di Legge. Un periodo di vacanza a casa dai suoi, era già pronto a rimettersi sui libri. Due lunedì fa sentì bussare il campanello e aprì la porta a qualcuno che l’aggredì urlando per poi infilazarlo quindici volte con un coltello, mortale il colpo alla gola. Nel sangue sul pavimento impronte da uomo misura 44, polpastrelli impressi nell’arma gettata a terra. L’unico coinquilino presente barricato dietro la lavatrice sul terrazzo dopo aver sentito le grida. Intorno alle 14.30 di lunedì 23 agosto, sul pianerottolo del quarto piano, al numero 2 di piazza Promessi Sposi, a Milano.