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 2006  gennaio 10 Martedì calendario

RUIZ ZAFON Carlos Barcellona (Spagna) 25 settembre 1964. Scrittore. Amava fin da bambino raccontare storie di terrore ai suoi compagni

RUIZ ZAFON Carlos Barcellona (Spagna) 25 settembre 1964. Scrittore. Amava fin da bambino raccontare storie di terrore ai suoi compagni. Poi ha studiato dai gesuiti a Barcellona, è andato all’Università e si è messo a fare il pubblicitario. Un bel giorno, decise che non gli interessava. Voleva solo scrivere, e anche comporre musica elettronica. Nel ”93 il suo primo romanzo per ragazzi ottiene un ottimo successo; un anno dopo se ne va a Los Angeles, dopo aver vinto un concorso per sceneggiature. Da allora, si divide tra le due città, affascinato dalla Barcellona storica e dai suoi dragoni, molto presenti anche nel romanzo. L’ombra del vento è uscito in Spagna nel 2001, e da allora è stato tradotto nelle principali lingue in tutto il mondo. «[...] uno degli autori più amati nel mondo, Italia compresa: un caso letterario che sta battendo tutti i record di durata. L’ombra del vento, il suo primo romanzo per adulti (altre cose aveva già scritto per ragazzi), è entrato in classifica nel maggio del 2004, quando Mondadori ne ha pubblicata la traduzione italiana [...] Ha doppiato due Natali, tanto che la casa editrice lo ha ristampato in una lussosa e ingombrante edizione strenna per le feste. [...] tratta di un romanzo gotico e di un feuilleton pieno di colpi di scena, che ha però come tema il mondo dei libri, anzi per essere più precisi di quelli dimenticati; che si svolge tra collezionisti e mercanti di vecchi volumi in una Barcellona del primo dopoguerra, triste e umiliata, e insomma fa parte di quel filone ultraminoritario e aristocratico di romanzi ”bibliofili” se non ”bibliomani”. Sono un po’ ombrosi e immaginano delitti dove statisticamente non ne accadono proprio mai, cioè tra gli scaffali spesso polverosi e bui di biblioteche immaginarie, come ad esempio quella resa celebre dal Nome della Rosa di Umberto Eco. Nell’Ombra del vento c’è proprio un immane deposito (segreto) di opere dimenticate, una specie di Biblioteca di Babele alla Borges, che è del resto anche tra gli ispiratori di Eco; e non manca una villa dei fantasmi, oltre a un vendicatore sfigurato che sta tra il Conte di Montecristo, Mr. Hyde e il sinologo Peter Kien di Canetti, che in Autodafé brucia se stesso e i propri tesori. Convivono simboli e canovacci delle grandi avventure e quelli delle storie più raffinate, ivi compresa una sfolgorante stilografica che assai improbabilmente si dice appartenuta a Victor Hugo, e passa di mano in mano come un oggetto sacramentale, segno del destino. Ogni aspetto del romanzo è collegato ad altri da portentose concidenze, tipiche della narrativa popolare. E a ragione la ragazza amata può spiegare al protagonista che ”tutto è governato da intelligenze oscure”. questo il motivo di tanto successo? L’ombra del vento è appassionanate, di piacevole lettura, non troppo impegnativo. La storia è semplice: Daniel Sempere, figlio di un libraio antiquario, viene condotto al padre nel ”Cimitero dei libri dimenticati”, come per un’iniziazione. Dovrà scegliere un volume, e conservarlo, curarlo, amarlo per tutta la vita, nel segreto. Lui esegue, e da quel momento, sedotto dall’opera, si darà alla lunga ricerca dell’autore misteriosamente scomparso, che lo porterà a svelare una storia oscura e terribile nella Barcellona disperata e bigotta del primo, ringhioso franchismo. [...]» (Mario Baudino, ”La Stampa” 28/12/2005).