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 2006  gennaio 09 Lunedì calendario

Hekker TerryMartin

• Brooklyn (Stati Uniti) 1941 • «Alla fine degli anni 70, quando milioni di donne in tutto il mondo bruciavano il reggiseno in piazza, urlando gli slogan delle guru del femminismo Gloria Steinem e Betty Friedan che inneggiavano all’emancipazione socio-economica femminile, Terry Martin Hekker scrisse un bestseller, Ever Since Adam&Eve, che chiamava a raccolta l’altra metà del cielo per fare esattamente l’opposto. “Tornate al focolare domestico — esortava la Hekker, figlia, nipote e pronipote di casalinghe — perché il mestiere di moglie-mamma, anche se non retribuito, è il più appagante”. Un quarto di secolo più tardi, mentre in America imperversa il trend delle superlaureate di Harvard e Yale che fanno le mamme full-time, la Hekker [...] decide di andare nuovamente controcorrente. “Sto scrivendo un secondo libro per convincere le giovani mamme di oggia buttar via il mio primo libro” [...] Adam and Eve è un anacronismo. Oggi i soldi sono il segno del successo e chi non se li guadagna da sé è spacciato [...] Il giorno del nostro 40° anniversario di matrimonio, mio marito,padre dei nostri cinque figli e unico amore della mia vita, mi ha presentato, come regalo, l’istanza di divorzio [...] Poi è volato aCancun con la sua giovane amante, mentre per pagare la riparazione del tetto io sono stata costretta a vendere l’anello di fidanzamento”. Improvvisamente tutte le virtù domesticheche aveva osannato un tempo (ai giardini coi figli più volte al giorno; biscotti fatti in casa; giornale e pantofole per “lui” che crolla sulla poltrona dopo una giornata di lavoro) non avevano più senso. “Mi sentivo senz’arte né parte, ma era troppotardi per cercare una laurea, una competenza o una carriera”. Il suo non è un dramma isolato. “Da quando l’articolo è apparso sul Times, ho ricevuto centinaia di messaggi di solidarietà da parte di lettrici nella mia situazione — spiega —. Sono diventata l’icona delle Silver divorcées: le casalinghe disperate over55, che vengono scaricate dal marito e si ritrovano sole, disoccupate e poverissime”. [...]» (Alessandra Farkas, “Corriere della Sera” 9/1/2006).