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 2006  gennaio 09 Lunedì calendario

Carter Daniel

• Leeston (Nuova Zelanda) 5 marzo 1982. Giocatore di rugby • «[...] il bravo ragazzo, il campione perfetto. [...] non è soltanto l’apertura degli All Blacks, è anche un’apertura che ha fatto dire a schiere di vecchi e nuovi AB’s: ”Uno così nemmeno noi l’abbiamo mai avuto”, con buona pace dei Grant Fox, dei Carlos Spencer, delle grandi aperture che hanno fatto la storia dei Tutti Neri. Mani, piedi, testa, anticipo, inventiva,velocità: Dan Carter le ha tutte, le caratteristiche del grande numero 10. In più, nella sua interpretazione del ruolo, Dan ci ha messo forza fisica e difesa. ”Gioca 10, ma vale 11”, è lo spot che lo accompagna. Che lo ha sempre accompagnato, a dire il vero. La sua storia è la storia dell’All Black perfetto. nato in un paesino di 800 abitanti, 250 dei quali giocano a rugby. Appena è riuscito a mettersi dritto in piedi ha avuto da suo padre il primo pallone ovale con cui giocare. Da ragazzino ha vinto tutto, sempre. E all’esordio con gli All Blacks ha giocato contro il Galles: era il 2003, lui aveva 21 anni: segnò 20 punti, e tutti a casa con la certezza di aver visto il futuro muoversi sul campo: vestiva la maglia numero10. Uno di ferro, dicono. Nel carattere, per cominciare. Come ha [...] spiegatoTana Umaga, l’anima della squadra, ”Dan è un ossessivo,mai visto nessuno capace come lui di concentrarsi su una cosa soltanto e lavorarci su fino alla morte”. E fino alla morte Carter ha lavorato sui calci, perché la lezione della Coppa del Mondo vinta dall’Inghilterra giocando per (e con) i calci di Wilkinson ha lasciato il segno sul rugby: bello il gioco aperto, alla mano, ma per vincere vale tutto. E tutto è quel che Carter mostrò in campo [...] quando con gli All Blacks affrontò i Lions nel secondo match della tournée dei giocatori britannici: quel giorno Dan segnò due mete, 4 trasformazioni, 5 piazzati per un totale di 33 punti (48-18 fu ilrisultato finale). Lavoro, e lavoro, e lavoro. Pure, Carter una botta di vita nel suo piccolo se l’è concessa. stato quando un’azienda che produce intimo gli ha chiesto di farle da testimonial. Dan era stato eletto per la seconda volta consecutiva Uomo Più Sexy della Nuova Zelanda, l’offerta era interessante, ha detto sì. Salvo poi farsi cogliere da un dubbio, quando s’è visto gigantesco e mezzo nudo -pettorali e addominali scolpiti in bella mostra, solo un paio diboxer ovviamente neri addosso- sulle strade della Nuova Zelanda: ”Oddio, e adesso miopadre cosa dirà?”.Vai e vivi, gli ha detto. [...]» (Alessandro Tommasi, ”La Stampa” 9/1/2006).