Vanity Fair, giovedì 19 gennaio, 6 gennaio 2006
Le intercettazioni delle telefonate di Giampiero Fiorani sono iniziate il 24 giugno, quelle sulle utenze di Giovanni Consorte il 4 luglio: da allora sono finiti sotto controllo tutti i membri del cosiddetto ”concerto”, l’ex governatore della Banca d’Italia Antonio Fazio (e signora), il finanziere Chicco Gnutti, l’immobiliarista Stefano Ricucci ecc
Le intercettazioni delle telefonate di Giampiero Fiorani sono iniziate il 24 giugno, quelle sulle utenze di Giovanni Consorte il 4 luglio: da allora sono finiti sotto controllo tutti i membri del cosiddetto ”concerto”, l’ex governatore della Banca d’Italia Antonio Fazio (e signora), il finanziere Chicco Gnutti, l’immobiliarista Stefano Ricucci ecc. ZITTI. «Devi stare zitto, non parlà con nessuno. Sei in una botte di ferro, stai tran-quil-lo» (Cristina Rosati, moglie di Fazio, a Fiorani il 27 giugno). AQUILONI. «Tu sei l’aquilone, devi volare alto» (Fiorani alla Rosati il 27 giugno). APPUNTAMENTI. «Allora... l’unica cosa... passa come al solito... dal dietro... dietro di là» (Fazio a Fiorani il 5 luglio, dandogli appuntamento in Banca d’Italia). OPERAZIONI. «Non sa niente nessuno, lo sai solo tu come al solito, perché sei l’unico di cui mi fido... Li ho convinti... Quindi l’operazione la farebbe Unipol, le banche, le cooperative... Se riesco a chiudere la partita finanziaria è la più bella operazione fatta in Italia negli ultimi 15 anni... Adesso poi chiamo Fassino, perché questo mi chiama, si incazza che tutte le volte, dice, che chiama lui...» (Consorte al tesoriere Ds Ugo Sposetti il 6 luglio). ESOSI. «Pure Fassino mi ha detto che voi Ricucci siete troppo esosi... » (Consorte a Ricucci l’8 luglio). BACI. «Tonino... io sono commosso, con la pelle d’oca, io ti ringrazio, io ti ringrazio... Guarda, ti darei un bacio in questo momento, sulla fronte ma non posso farlo... So quanto hai sofferto, prenderei l’aereo e verrei da te in questo momento se potessi» (Fiorani a Fazio il 12 luglio). EQUILIBRI. «Ho detto a Berlusconi che a loro interessava molto appoggiare Giampiero perchè dall’altra parte stanno facendo quell’altra. Per cui, per una questione di equilibrio, si fa una per una, quindi vado in appoggio anche di là. Berlusconi mi ha risposto che faccio bene...» (Gnutti a Ivano Sacchetti, braccio destro di Consorte, il 12 luglio). PUGNETTE. «Quando gli ho parlato del partner giapponese, lui stava per farsi una pugnetta» (Consorte a un’amica il 13 luglio parlando di Fazio). BORSE/1. «Caltagirone non sa nemmeno come funziona la Borsa» (Consorte a Gnutti il 16 luglio). BORSE/2. «Nessuno sa come funziona una Borsa» (Gnutti a Consorte il 16 luglio). PADRONI. «E allora, siamo padroni di una banca?» (Fassino a Consorte il 18 luglio prima di correggersi «siete voi i padroni della banca, io non c’entro niente...»). CONCERTI. «Dice, er concerto... E sarà concerto... ma che cazzo me ne frega a me de ’sto concerto, o no?» (Ricucci al collaboratore Guglielmo Fransoni il 22 luglio). FURBETTI. «La cosa de ’a lista, famo la lista propria, famo tutte ste cazzate, che tanto non serve a un cazzo, tutta ’sta roba, a niente, a che serve?... le liste proprie... quelle... stamo a fa’ i furbetti del quartierino» (Ricucci a Fransoni).