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 2004  agosto 06 Venerdì calendario

L’aria ha un valore di mercato: 5.446 milioni, Il Sole-24 Ore, 06/08/2004 L’aria e l’atmosfera, quelle respirabili e respirate sul territorio italiano, valgono 5

L’aria ha un valore di mercato: 5.446 milioni, Il Sole-24 Ore, 06/08/2004 L’aria e l’atmosfera, quelle respirabili e respirate sul territorio italiano, valgono 5.446 milioni di euro. Ebbene sì: anche l’aria, quando si devono inventariare le attività che fanno capo allo Stato, ha un fair value, vale a dire un valore di mercato. Che cambia, tra l’altro, anzi aumenta di anno in anno. L’atmosfera italiana valeva 5.042 milioni di euro nel 2001, 5.253 nel 2002 e 5.446 nel 2003. quanto risulta nel conto patrimoniale delle amministrazioni pubbliche stimato per il 2001-2003 da Patrimonio dello Stato spa. L’aria non è la sola voce naturale a contribuire all’attivo del Paese. L’elenco delle risorse naturali nel Conto patrimoniale è lungo e ricco. Così il paesaggio dell’Italia, trasformato in numeri, cifre e valori da bilancio di azienda, rende più alla portata la riduzione della montagna del debito pubblico vendendo persino, in via del tutto ipotetica, qualche ghiacciaio delle Alpi. L’idea non sarebbe neppure originale. La dismissione di una fetta di paesaggio per risanare i conti pubblici, del resto, è stata già sperimentata in Nuova Zelanda dove, alle prese con un debito galoppante, lo Stato si è venduto porti e foreste nel contesto di una politica fiscale di rigore-sviluppo che, stando al parere dell’economista John Llewellyn intervistato dal ”Sole-24 Ore”, alla distanza ha dato ottimi, risultati per la ripresa economica. Basta dare un rapido sguardo al librone contenente le stime del Conto patrimoniale delle amministrazioni pubbliche 2001-2003 confezionato dal ministero dell’Economia per capire che l’Italia avrebbe soltanto l’imbarazzo della scelta se decidesse di azzerare il rapporto debito/Pil ricorrendo alla vendita delle più disparate «immobilizzazioni materiali». La voce «terreni» per esempio è stata iscritta per il 2003 a un valore di 5,9 miliardi di euro: per terreni delle Amministrazioni centrali si intendono aree edificabili o sottostanti a fabbricati, terreni coltivati, parchi, pascoli (397 milioni di euro), boschi (820 milioni) e prati (110 milioni). Complessivamente, si legge nel Conto patrimoniale, il valore del patrimonio naturale ammonta a 130,945 miliardi di euro: «Stima condotta sulla base della capitalizzazione del valore della massa spendibile ambientale per la parte investimento». Se «aria e atmosfera», dunque, valgono 5.446 milioni, le acque le superano con 44.185 milioni, che comprendono fiumi, torrenti, laghi e ghiacciai. Ma i beni patrimoniali sono per lo più «indisponibili». Le foreste per esempio sono tra questi come i parchi naturali, le miniere, le acque termali e minerali. Il capitolo «Immobili residenziali e non residenziali» allinea, tra i fabbricati diversi dalle abitazioni, le opere destinate al culto, le chiese certose, le abbazie al fianco degli arsenali, le caserme e gli stabilimenti della Difesa. Non mancano le infrastrutture, complessivamente valutate per 285,4 miliardi di euro: porti, aeroporti, strade, autostrade, strade ferrate.