Varie, 4 gennaio 2006
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Donovan Landon
• Ontario (Stati Uniti) 4 marzo 1982. Calciatore. «[...] a 16 anni aveva abbandonato la sua casa in California e il liceo, dove non gli facevano mai vedere le partite al grido di ”ma sei matto?”, per arrivare nel ”99 al Bayer Leverkusen, dove in due stagioni non aveva giocato nemmeno una partita. Stanco di fare panchina è rientrato in California con i Los Angeles Galaxy nella Major Soccer League. [...]» (Emanuela Audisio, ”la Repubblica” 4/1/2006) • «[...] è nato in una classica famiglia sportiva americana. A 5 anni il fratello con una passione per l’hockey lo ha avviato al calcio. A 6 ha chiesto alla mamma di organizzargli, anziché una festa di compleanno, un campionato. Su 7 partite, segnò 7 gol. A 17 anni ha rischiato di smettere quando, giocando a golf in Florida, per recuperare una pallina si è chinato su quella che credeva fosse una roccia. Era un alligatore che ha cercato di staccargli il piede con un morso. Ha giocato nel campionato americano, in quello tedesco e in quello inglese. sempre ritornato a casa perché sta meglio là, anche se guadagna meno. Ha raccontato che in Germania ha sperimentato qualche episodio di razzismo perché yankee. Ha criticato i mercenari come il suo compagno Beckham. Ha sposato un’attrice e se ne è separato. [...] Ha giocato una grande Confederations Cup [...] segnando al Brasile uno dei due gol della quasi vittoria. Ha portato gli Stati Uniti in Sudafrica trasformando un rigore contro l’Honduras, in extremis. Nessuno nella storia del calcio americano è stato come lui. [...]» (Gabriele Romagnoli, ”la Repubblica” 24/6/2010).