Varie, 4 gennaio 2006
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Bonev Michelle
• (Dragomira Bonev) Bourgas (Bulgaria) 1 ottobre 1971. Attrice • «[...] “Grazie all’Italia, sono arrivata il 14 febbraio del ’90 con un paio di scarpe gialle e 20 dollari. Ero come Alice nel paese delle meraviglie” [...] L’Italia la scopre nel 2003 a Sanremo, l’allora direttore generale della Rai Agostino Saccà la impone al fianco di Baudo (furioso) al Dopofestival come esperta di look. Diventa la “raccomandata di Saccà”. Spiega: “Faccio attrice scrittrice modella consulente d’immagine”. Di chi? “Della famiglia Baldwin e Spike Lee”. La pista bulgara impazza, il caso finisce in Commissione di vigilanza. Bonev è inarrestabile: pubblica con Mondadori Alberi senza radici, spopola nelle fiction (Saccà a quel punto dirige Raifiction), s’indigna alla parola “raccomandata”. “Volevano una strega da bruciare”, urla Saccà in una memorabile conferenza stampa “Michelle ha fatto un provino straordinario, la macchina da presa non riesce a staccarsi da lei”. E viceversa. [...]» (Silvia Fumarola, “la Repubblica” 4/9/2010) • «[...] avvenente modella-attrice-scrittrice bulgara [...] fu protagonista di una storia (televisiva) classica, “scandalosa” [...] la volle come co-conduttrice del dopofestival di Sanremo accanto a Pippo Baudo, che la accettò mal sopportandola. Per tutti divenne la raccomandata di Saccà. Al Festival di Sanremo non si parlava d’altro.Tutti a domandare come mai fosse lì. Lei a replicare tranquilla [...]: “Conosco cinque lingue, ho girato il mondo, ho scritto un libro di 400 pagine. Saccà vuole una ventata di novità sul Festival e crede in me. Punto”. Nessuno ha creduto a quella versione dei fatti (per la verità mancava un curriculum artistico) e tutti, allora, sarebbero stati disposti a giurare che della Bonev non si sarebbe più sentito parlare. Invece [...] nella sua vita, ha incontrato un po’ di tutto. “La prima parte della mia vita in Bulgaria è stata durissima: abbandonata da mio padre che adoravo, ho tentato il suicidio a 16 anni. Mi sono sposata giovanissima a 19 anni, poi lui è diventato violento, beveva. Ci siamo lasciati. Divorziata sono arrivata in Italia a 21 anni, sola, con un vestito addosso e un paio di scarpe”. E con quel paio di scarpe l’obiettivo era chiaro, allora come oggi: arrivare a Los Angeles, diventare una star del cinema. “Me l’ha detto uno dei miei fidanzati italiani (ho avuto tre storie importanti con uomini potenti e affettuosi che mi hanno aiutato): ’Non c’è stella in cielo che non si possa toccare’. E io ci credo”. E passi verso la meta Michelle ne ha fatti. [...] “Rifarei eccome il Festival di Sanremo, nonostante tutte quelle cattiverie. Forse se non ci fossero stati quei pettegolezzi non avrei trovato l’editore per il mio libro (Mondadori) e ora non sarei qui. Gli ’scandali’ ti fanno diventare famosa molto velocemente, e ho capito che alla fine i risultati sono quelli che contano. Ma non ho dimenticato: potevo sembrare l’ultima arrivata e molte colleghe se la saranno presa, ma quella cattiveria mi ha molto ferito” [...]» (Maria Volpe, “Corriere della Sera” 4/1/2006).