4 gennaio 2006
Bellotti Maria, di anni 89. Genovese, fibra robusta, viveva in una bella casetta nell’entroterra genovese, riviera di Levante
Bellotti Maria, di anni 89. Genovese, fibra robusta, viveva in una bella casetta nell’entroterra genovese, riviera di Levante. Un’abitudine ad arrangiarsi da sé, di tanto in tanto non disdegnava l’aiuto della figlia Annamaria, che sapeva sempre come coccolare la mamma senza farle sentire il peso della vecchiaia. Mercoledì pomeriggio se la vide arrivare accompagnata dal fidato King, alano arlecchino maschio di mesi 18, chili 70 , docile e socievole, che prese posto sotto l’ombra del ciliegio in giardino, mentre l’Annamaria sbrigava faccende domestiche. Lei ne approfittò per farsi bella, andò in bagno a lavarsi i capelli, ne sortì coll’asciugamano in testa e sostò sulla porta d’ingresso forse indecisa se uscire o no ad asciugarsi al vento. Il cane, che ansimava poco lontano sopraffatto dal caldo, a vederla col turbante si spaventò e l’azzannò al collo e al viso. Il sangue a zampillare a fiotti, una corsa all’ospedale, tre ore di sala operatoria e la Bellotti perse definitivamente conoscenza durante la notte. L’alano agli arresti domiciliari. Intorno alle 17.30 di mercoledì 4 agosto, in via San Lazzaro Superiore, Casarza Ligure, provincia di Genova. Un pastore tedesco, solito scorrazzare beato per le vie di Maranello (Modena), dove viveva assieme a un affettuoso quarantenne. La settimana scorsa, mentre lo accompagnava nell’azienda agricola del vicino, un operaio di anni 53, cominciò a correre tutto contento dietro alle galline che razzolavano nel pollaio. Quello, che non gradì affatto le effusioni dell’animale, lo impallinò col fucile da caccia, raccolse la carcassa per portarsela nell’impresa di ceramiche dove lavorava e polverizzarla nel tritatutto. Rintracciato martedì 27 luglio, ebbe una denuncia per uccisione di cane, esplosione pericolosa e omessa custodia d’armi.