4 gennaio 2006
Caltagirone Giuseppa, di anni 78. Siciliana, vedova, mite, viveva in una vecchio appartamento al Cep, quartiere popolare di Palermo
Caltagirone Giuseppa, di anni 78. Siciliana, vedova, mite, viveva in una vecchio appartamento al Cep, quartiere popolare di Palermo. Due martedì fa, in attesa dell’ora di pranzo, pensò di andare a fare quattro chiacchiere con una Sampino Rosalia, di anni 58, casalinga, cinque figli, che abitava a tre isolati da casa sua col marito Lo Nardo Francesco, muratore. Forse perché la Caltagirone chiese alla vicina del denaro, forse per via d’un vecchio rancore legato a un prestito offerto in cambio d’interessi troppo alti, d’un tratto la Sampino perse la testa e acchiappato un coltello nel cassetto della cucina la fece star zitta piantandoglielo più volte a caso in tutto il corpo. Una telefonata al consorte per dirgli: «Forse ho fatto un danno», finì subito dopo a confessare nelle mani della polizia. Intorno alle 13 di martedì 27 luglio, al terzo piano di una palazzina in via Giuseppe Cammarano, Palermo.