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 2004  luglio 28 Mercoledì calendario

Sheryl Crow: nelle moderne favole l’ex cameriera divenuta una famosa cantante si sveglia col bacio d’un principe in bici Vanity Fair, 28 luglio Lei, la 42enne Sheryl Crow - di professione cantautrice di successo (30 milioni di dischi in 10 anni di carriera) - la strada ce l’ha nel sangue

Sheryl Crow: nelle moderne favole l’ex cameriera divenuta una famosa cantante si sveglia col bacio d’un principe in bici Vanity Fair, 28 luglio Lei, la 42enne Sheryl Crow - di professione cantautrice di successo (30 milioni di dischi in 10 anni di carriera) - la strada ce l’ha nel sangue. Perciò, che alla fine abbia trovato il vero amore in Lance Armstrong, sovrano del ciclismo, non è troppo strano. Anche lui, in fondo, è fatto di ”strada”. Di sicuro Sheryl & Lance, già soprannominati «la risposta d’Oltreoceano a Posh & Beckham», sono la coppia dell’estate, quella attorno a cui fioccano le storie da raccontare e le morali da improvvisare. A cominciare dal fatto che lui ha dieci anni meno di lei ed è fresco di divorzio dalla moglie Kristin, giù a Austin, Texas, dove vivono i suoi tre adorati bambini: «Ogni tanto mi viene in mente che non sono vicini a me e tutto mi s’appanna. Ma non perderò l’opportunità di educarli e crescerli». Infatti ha comprato una casa dietro l’angolo e ha fatto in modo che i rapporti con l’ex consorte restassero più che cordiali. Poi è scoppiata la bomba-Sheryl. Eccolo, il ciclista con tante cicatrici - per le cadute, per le asperità della vita privata, per la battaglia vinta contro il cancro - eccolo dire al mondo senza vergogna: «Mai stato così felice!». Ha incontrato la ragazza dei sogni. è capitato per caso, il giorno che ha accettato l’invito di Andre Agassi a un evento di beneficenza a Las Vegas. C’era Sheryl. Si sono conosciuti, e scoccata la scintilla. «è una ragazza normale, coi piedi per terra. Ma ha una luce dentro e un’intelligenza fantastica». I due sono diventati subito inseparabili, al punto che le cronache del Tour de France non parlano d’altro: Sheryl, la ragazza che le riviste un tempo chiamavano «le labbra più sexy del rock», al fianco di Lance, il ciclista perfetto, alla ricerca della sesta, leggendaria cavalcata vincente in terra di Francia (record che infrangerebbe quello da lui stesso detenuto, ma in coabitazione con Anquetil, Hinault, Merckx e Indurain). Lui corre, mastica polvere e pavé. Lei se la gode, felice d’aver trovato l’amore che le era sempre mancato, in una vita privata turbolenta, a tratti tragica - non si può dire altro se il tuo fidanzato (Kevin Gilbert, membro della band di Sheryl) finisce ammazzato in un gioco erotico troppo spinto. Ma adesso il mondo di Sheryl è colorato di rosa confetto. Lance dichiara: «Mai incontrata una persona altrettanto onesta». Lei ricambia: «è il miglior essere umano che abbia mai conosciuto». I cronisti sportivi ammoniscono: le curve di Sheryl potrebbero essere il baratro della carriera di Lance. Lui, per tutta risposta, le regala una bicicletta, una Trek Madone, la migliore del mondo, la stessa che usa lui. E le insegna a adoperrarla: «Sheryl ha una forma perfetta perché ha sempre fatto surf e yoga. Diventerà un’eccellente ciclista». In questo trionfo di zucchero filato spunta perfino Linda, la mamma di Lance: «Si sono prese a meraviglia», racconta il ciclista. «Ormai Sheryl parla più con lei che con me». Lance per Sheryl è un’oasi di certezze dopo anni di insicurezza, l’addio al Missouri per fuggire a L.A. con la valigia dei sogni, la lunga gavetta da cameriera canterina, registrando spot per McDonald’s o tutt’al più facendo la corista per Michael Jackson o Eric Clapton (un altro suo flirt inconcludente), aspettando i 31 anni per vedersi finalmente offrire una chance tutta sua: il disco d’esordio solistico, Tuesday Night Music Club (1994), un successo istantaneo, l’inizio di una carriera intensa, scandita da sette Grammy. Mancava, però, il rapporto sentimentale forte. Finché il principe azzurro s’è presentato in bicicletta. Uno che dice: «Certe volte Sheryl si mette a cantare mentre siamo in cucina a preparare la cena. Allora io mi siedo da una parte e sto ad ascoltarla. Sono in paradiso». Uno che la mattina la bacia, la saluta e puntualmente esce per sei ore di pedalate, ovunque si trovi, in Texas, nella villa di Sheryl a Santa Barbara, o sui Pirenei in preparazione al Tour. Sei ore, poi lui torna e la favola ricomincia: «Lance ha la forza di un esercito. è un uomo che ha guardato la morte in faccia e ha capito che tutto comincia e finisce dal cuore. Il suo abbraccio è il posto migliore dove rifugiarsi». Motivo per cui Sheryl ha cambiato il tragitto della sua tournée pur di essergli accanto al Tour. E i fan di Armstrong si stanno abituando a vederla sulla linea del traguardo. Sheryl, consapevole della sua reputazione da cattiva ragazza, mette le mani avanti: «Ho preteso che Lance non modificasse di un millimetro il suo programma di allenamenti». Ma in tanti, fino a qualche settimana prima della Grande Corsa, giurano d’aver visto il campione a spasso per i party della California, distratto e ingrassato. E ha fatto discutere la sua decisione di dormire con Sheryl - letti separati, giurano, ma stessa stanza - durante il Tour, in barba alla storico comandamento di castità dei ciclisti. Se Lance dovesse mancare all’appuntamento con la storia, Sheryl diventerebbe la Yoko Ono delle due ruote. «Quando smetterà di correre, potrà sempre venire in tournée con me», scherza lei, incurante della differenza di età. «Ho sempre bisogno di qualcuno che mi accordi le chitarre». E fa sapere che il suo prossimo disco sarà un concept album, un progetto monotematico: l’amore in bicicletta. Riccardo Romani