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 2006  gennaio 03 Martedì calendario

TAPPE. Tutto comincia con un’intervista all’allora allenatore della Roma Zdenek Zeman pubblicata dall’’Espresso” del 15 luglio 1998

TAPPE. Tutto comincia con un’intervista all’allora allenatore della Roma Zdenek Zeman pubblicata dall’’Espresso” del 15 luglio 1998. Titolo: «Il calcio deve uscire dalle farmacie». Il 12 agosto il tecnico è convocato dal pm Guariniello. Il 30 maggio 2001 arriva per Antonio Giraudo e Riccardo Agricola (rispettivamente amministratore delegato e medico sociale della Juve) il rinvio a giudizio per frode sportiva. Il 31 gennaio 2002 comincia nell’aula 43 del tribunale di Torino il processo, affidato al giudice monocratico Giuseppe Casalbore. Il 21 luglio 2003 cominciano le testimonianze dei giocatori: i primi a deporre sono Del Piero, Conte, Birindelli e Tacchinardi. Il 26 novembre 2004 arriva la sentenza primo grado: Agricola viene condannato a un anno e dieci mesi per frode sportiva, Giraudo viene assolto da tutte le accuse. Il 14 dicembre scorso la sentenza d’appello: assolti Agricola e Giraudo: per i giudici non si poteva applicare la legge 401 del 1989 (la frode sportiva) per l’uso di farmaci. Quanto all’uso di Epo, «il fatto non sussiste» PAREGGI. «Abbiamo pareggiato in trasferta. In appello i giudici saranno tre: oltre all’arbitro avremo due guardalinee, sarà più difficile che sbaglino a segnalare i fuori gioco» (Luigi Chiappero, avvocato della Juve, dopo la sentenza di primo grado). ESPERIMENTI. «Finisce un lungo incubo di sette anni e due mesi, sette anni e due mesi, sette anni e due mesi... Capite cosa vuol dire? L’esperimento giudiziario tentato su di me è miseramente fallito, però non mi ripaga di un dolore che ha colpito la mia persona nel fisico e nel morale» (Agricola dopo l’assoluzione in appello). DANNI. «Vorrei che in questo momento così importante per la storia e la vita della Juventus fossero qui con noi anche l’avvocato Agnelli, il dottor Umberto e l’avvocato Chiusano che videro l’inizio di questa vicenda ma non l’epilogo. Per anni siamo stati offesi in tutto il mondo da un teorema che i giudici hanno distrutto nel merito e nel diritto. Abbiamo patito gravissimi danni d’immagine, e adesso chi li ripagherà?» (Giraudo dopo la sentenza d’appello). LETTURE. Giraudo ha invitato Zeman a leggersi bene la sentenza della Corte d’Appello che lo ha assolto dalle accuse di doping. Replica del boemo in un’intervista pubblicata dal ”Corriere della Sera”: «Aggiungerò le motivazioni della sentenza alle altre mie letture: Scudetti dopati, In campo con la Juve, le perizie di Muller e D’Onofrio, la relazione del professor Frati, i testi degli interrogatori ai giocatori, Lucky Luciano. Seguo anche la Borsa, ogni giorno: la Juve, nonostante i trionfi, è passata da 3,7 a 1,35. Gli investitori ci hanno perso, ma qualcuno, rivendendo, forse anche tra i dirigenti, ci ha guadagnato». FORTUNE. Al ”Corriere della Sera” Zeman ha pure detto che il fatto di essere stata l’unica squadra di calcio finita sotto processo per il doping è stata per la Juventus una fortuna: «Se prima della società più prestigiosa, che rappresenta il calcio italiano nel mondo, ci fossero stati processi a club meno blasonati o avvocati meno bravi, forse gli esiti sarebbero stati diversi. E i precedenti non sarebbero convenuti alla Juve...». FICTION. «Si chiama ”La grossa Juve”. la storia di una squadra che aveva un cuore così e tricipiti così. Con l’armadio a tre ante nella parte di Vialli, l’incredibile Hulk nella parte di Del Piero e la Dottoressa Giò nella parte del dottor Agricola» (la fiction che secondo Gene Gnocchi vedremo «Prima o doping su Rai Uno»).