Il Venerdì di Repubblica 23/12/2005, pag.25-31 Paola Zanuttini, 23 dicembre 2005
Il miele che fa dolce il digiuno. Il Venerdì 23/12/2005. Mandorle, nocciole, ma anche lenticchie, mandarini, uvette, insomma: semi, grappoli e spicchi simbolizzano abbondanza e fecondità, l’unità che diventa moltitudine
Il miele che fa dolce il digiuno. Il Venerdì 23/12/2005. Mandorle, nocciole, ma anche lenticchie, mandarini, uvette, insomma: semi, grappoli e spicchi simbolizzano abbondanza e fecondità, l’unità che diventa moltitudine. Si spiega così, oltre alla reperibilità stagionale, la grande diffusione di certi elementi nel torrone e sulla tavola del Natale. Anche il miele ha le sue valenze simboliche oltre che pratiche: la sua vischiosità supplisce alla mancanza del burro, proibito dal regime di magro, ma vuole la leggenda che le stille di miele siano le lacrime di Gesù. Gli struffoli, dal greco strongulos(forma rotonda), antichissimo dolce napoletano, sono un monumento a questa simbologia di dolce fecondità.