Il Venerdì di Repubblica 23/12/2005, pag.25-31 Paola Zanuttini, 23 dicembre 2005
L’abete è sempreverde e ignora il tempo che passa. Il Venerdì 23/12/2005. L’uso di appendere i sempreverdi era già in voga fra i Romani, che li esponevano durante i Saturnali
L’abete è sempreverde e ignora il tempo che passa. Il Venerdì 23/12/2005. L’uso di appendere i sempreverdi era già in voga fra i Romani, che li esponevano durante i Saturnali. Lucentezza e capacità di resistere al ciclo delle stagioni rappresentavano la vita che continua. D’altronde, molte mitologie ritenevano fosse un tronco d’abete il perno ideale su cui ruotava la Terra: l’asse del mondo. La tradizione ha attraversato i secoli, ma le prime cronache di abeti decorati con mele, zucchero e gingilli verrebbero da Strasburgo, nel 1605. Quello che fece più notizia e lanciò la moda fu però l’albero fatto erigere nel 1840 da Elena di Meclemburgo, duchessa d’Orléans, alle Tuileries di Parigi. Inutile dire che il puntale simbolizza la cometa, come pure l’aspirazione verso l’alto, mentre le palle sono le stelle, il riflesso, la magia della notte più incantata e luminosa dell’anno.