Secolo XIX, 22/12/2005, 22 dicembre 2005
Lettera «Scusi tanto, signor Maggiani, perché le faccio perdere il suo tempo prezioso. Ma sono sola, perché ho vissuto quindici anni con un invalido e, per non avere lo sfratto dal Comune, ho sempre pagato il suo affitto
Lettera «Scusi tanto, signor Maggiani, perché le faccio perdere il suo tempo prezioso. Ma sono sola, perché ho vissuto quindici anni con un invalido e, per non avere lo sfratto dal Comune, ho sempre pagato il suo affitto. La casa era intestata a lui, così, dopo aver pagato, il Comune mi ha dato lo sfratto. Ora sono in una residenza e la pensione la ritirano loro: io non ho neanche i soldi per imbucare. Sono disperata. Non ho figli né parenti, sono sola triste e disperata. Mi è caduta la dentiera e così può immaginare. Se c’è qualche anima buona disposta ad aiutarmi, ho la vera d’oro e un orologio. Altro non ho. La prego, se c’è chi mi aiuterà le sarò riconoscente» (Lettera di Emma D., Genova, al Secolo XIX, 22/12/2005).