2 gennaio 2006
Uccisa la moglie addormentata a martellate, ha deposto il martello sul cuscino lì a fianco e ha telefonato ai carabinieri: «Mi chiamo Giancarlo Laurenza, ho ucciso mia moglie a martellate
Uccisa la moglie addormentata a martellate, ha deposto il martello sul cuscino lì a fianco e ha telefonato ai carabinieri: «Mi chiamo Giancarlo Laurenza, ho ucciso mia moglie a martellate. Chiamate un’ambulanza, le mie tre figlie resteranno sole». I carabinieri hanno trovato la moglie ancora viva, con la faccia maciullata. Ma tre ore dopo, al San Giovanni Bosco, se n’è andata. Era una donna minuta, timida, tutta intenta alle tre bambine. Lui lavorava come magazziniere nello stesso palazzo dove stava la famiglia. La controllava di continuo. Era convinto d’esser tradito e che sconosciuti, in sua assenza, frequentassero la casa e insegnassero alle bambine ”questo e quello”. In Settimo Torinese, strada San Mauro 112. Tra le 8 e le 10 di domenica 18.