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 2005  dicembre 27 Martedì calendario

VALENTINO

VALENTINO Giuseppe Reggio Calabria 19 dicembre 1945. Politico. Eletto alla Camera nel 2001, al Senato nel 1996, 2006, 2008 (An, Pdl). Sottosegretario alla Giustizia nel Berlusconi II e III (2001-2006) • «[...] sottosegretario alla Giustizia [...] si era fatto notare nella guerra all’uso delle intercettazioni da parte di Milano, uso che aveva definito ”disinvolto” [...] Quel Valentino nei cui confronti la Procura distrettuale di Catanzaro nel novembre 2004 avrebbe compiuto indagini nell’ambito di un’inchiesta per presunti condizionamenti esercitati su magistrati della Direzione distrettuale antimafia di Reggio Calabria. Il reato ipotizzato era concorso in associazione per delinquere di tipo mafioso.[...]» (Ferruccio Sansa, ”la Repubblica” 21/12/2005) • Fu accusato di essere la spia dei ”furbetti del quartierino” nel governo:«[...] L’unico fatto certo [...] è [...] che Stefano Ricucci, fino al 2001, è cliente dello studio di Giuseppe Valentino, avvocato e amico personale di Gianfranco Fini. Ed è un cliente che, a posteriori, significa guai. [...]» (Carlo Bonini, ”la Repubblica” 22/12/2005) • «[...] aveva lasciato la sua Calabria negli anni Settanta, trasferendosi a Roma, dove poi ha aperto lo studio professionale (è un avvocato cassazionista). An [...] lo ha fatto eleggere al Senato, nel collegio di Civitavecchia. Poi, però, Gianfranco Fini ha deciso di dirottarlo su Reggio, e alle [...] politiche gli ha assegnato il collegio di Sbarre. [...] Sbarre è ”sacra” per An come per gli ex pci continua ad esserla Bologna. il quartiere di Ciccio Franco, il capopopolo della rivolta di Reggio nel 1970. A Valentino, An ha consegnato quel collegio elettorale che lo ha eletto deputato nel 2001. Gli anni Settanta. Valentino va a Roma. Ma a Reggio continua a coltivare amicizie e rapporti politici. [...] il suo nome emerse nell’ambito di una (discussa) inchiesta sui rapporti tra ”colletti bianchi” e ”Ndrangheta. Di certo ci sono intercettazioni ambientali che documentano ”l’intensità dei rapporti” tra Valentino e l’avvocato Paolo Romeo, ex parlamentare psdi, in gioventù, negli anni dei Moti di Reggio, militante della destra eversiva. Ma soprattutto ”consigliori” dei De Stefano, la potente famiglia della ”Ndrangheta di Reggio città. [...] A leggere le ”carte” calabresi, che comprendono anche le rivelazioni del pentito Paolo Iannò - ”L’avvocato Valentino ci dà una mano perché aggiusta i processi, dobbiamo dare i voti a Valentino che è vicino all’avvocato Romeo e all’avvocato De Stefano” - viene fuori uno spaccato contraddittorio. In sostanza, Valentino avrebbe fatto delle promesse che poi, una volta eletto parlamentare e nominato sottosegretario, non avrebbe più mantenuto. questo che fanno capire i magistrati calabresi. Per esempio, il figlio del boss Giorgio De Stefano chiede a Valentino di non far trasferire il padre dal carcere di Reggio Calabria. Il detenuto, invece, finisce a Livorno: ”L’atteggiamento di Valentino viene fortemente criticato”. Criticato anche all’indomani del rigetto del ricorso in Cassazione della causa Romeo, che ha visto poi l’ex parlamentare finire in carcere. ”Fortemente criticato” perché non è riuscito a far trasferire il prefetto di Reggio, Sottile, ritenuto ”amico” del centrosinistra. [...]» (Guido Ruotolo, ”La Stampa” 22/12/2005).