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 2005  dicembre 27 Martedì calendario

Thatcher Carole

• Londra (Gran Bretagna) 15 agosto 1953. Figlia di Margaret • «[...] sempre stata la figlia goffa e insipida della Lady di ferro. [...] Ha stravinto [...] I’m a celebrity... get me out of here (sono una celebrità, tiratemi fuori di qui), una sorta di Isola dei famosi che prevede prove fisiche e psicologiche per i concorrenti. [...] Nubile e bruttina, Carole ha conquistato il pubblico dimostrandosi sportiva, coraggiosa e soprattutto dotata di grande autoironia: qualità che gli inglesi apprezzano sempre e di cui mamma Margaret non è mai stata ricca. [...] laureata in legge, ma non praticante, giornalista non proprio rampante, Carole ha ottenuto i voti di oltre 500 mila degli 8 milioni di spettatori che l’hanno seguita su Itv1, affrontando con flemma e humour abbuffate di vermi, insetti e occhi di pesce, incontri ravvicinati con serpenti velenosi e condizioni logistiche non idilliache nella giungla australiana. diventata un tormentone la sua uscita notturna causa bisogni fisiologici: invece di raggiungere la scomoda toilette Thatcher ha deciso di risolvere il problema accanto alla tenda, immortalata, naturalmente, dalle telecamere. Gesto a dir poco inelegante, che ha marcato l’assoluta distanza tra Carole e la madre. Tanto sgraziata e buffa la prima quanto regale, gelida ed efficiente la seconda. Il successo di Carole è in qualche modo freudiano per gli inglesi: apprezzare la figlia significa uccidere metaforicamente la madre, che le ha sempre preferito il gemello Mark, più bello e glamourous [...] Tra le donne molte devono essersi riconosciute nell’eroina sfortunata e malvestita, stile Bridget Jones, che alla fine ha trionfato nella giungla tra ragni e serpenti. Gli spettatori che da casa hanno seguito il reality, come gli stessi partecipanti, per lo più personaggi di serie C, cantanti dimenticati e mogli di calciatori, erano curiosi di sapere come si vive con una delle donne più potenti del mondo. E giorno dopo giorno tutti si sono fatti sedurre dai racconti malinconici e un po’ amari della figlia ribelle di Margaret Thatcher, che mai è riuscita a farsi veramente apprezzare dalla madre quanto il coccolatissimo fratello Mark. Carole non poteva chiamare Margaret quando era a Downing street, per non disturbarla, e a volte si sentiva talmente sola che da fuori chiamava la sua segreteria telefonica per ritrovare almeno un messaggio una volta rientrata in casa. Nel 1996 Carole ha scritto una biografia del padre Dennis [...] che ha ricevuto apprezzamenti dalla critica, ma non dalla madre, che non l’ha neppure sfogliata. E non è riuscita ad attirare l’attenzione della mamma neppure quando ha avuto una relazione con Roger Aton, direttore del domenicale di sinistra The Observer, testata che ha sempre criticato ferocemente l’operato dei governi Thatcher. [...] Ma Thatcher junior ha dimostrato di avere almeno una cosa in comune con la madre: la tempra. Invece di piangersi addosso, Carole ha provato a tutti di essere perfettamente in grado di cavarsela da sola ”con una educazione come la mia, impari presto” [...]» (William Ward, ”Panorama” 27/12/2005).