Renato Bertacchini, Libero 11/10/2005, 11 ottobre 2005
Pascoli contro D’Annunzio scrive che il poeta di Alcyone, temerario cavalcatore, ha il gusto "di cavalcare a caccia e di arrischiare il proprio (nobile) cranio contro le dure staccionate della campagna romana" mentre lui, il solitario di Castelvecchio, "ha il gusto, ugualmente rispettabile, di rimanere su la ciambella, di centellinare il fiasco e di curare la stitichezza del cagnolino"
Pascoli contro D’Annunzio scrive che il poeta di Alcyone, temerario cavalcatore, ha il gusto "di cavalcare a caccia e di arrischiare il proprio (nobile) cranio contro le dure staccionate della campagna romana" mentre lui, il solitario di Castelvecchio, "ha il gusto, ugualmente rispettabile, di rimanere su la ciambella, di centellinare il fiasco e di curare la stitichezza del cagnolino"