m, 23 dicembre 2005
G. Andrea, di anni 21. Romano, studente universitario, viveva con la famiglia in un appartamento di via Agostino Dati, a Roma
G. Andrea, di anni 21. Romano, studente universitario, viveva con la famiglia in un appartamento di via Agostino Dati, a Roma. Consumato dall’amore per una graziosa coetanea che qualche giorno fa aveva deciso di lasciarlo, mercoledì scorso caricò sul suo motorino uno sgabello e una corda per andarsi a impiccare al primo albero di un parco. Poco prima delle 12.40 di mercoledì 14 luglio, in un boschetto nascosto nella riserva naturale dell’Insugherata, polmone verde lungo via Trionfale, quartiere Monte Mario, a Roma. casualità Cassio Giampiero, di anni 61. Romano, cieco dalla nascita, fisico esile, capelli corti, sempre curato, faceva il centralinista nell’ufficio centrale di Bankitalia, a Roma. Era nato e cresciuto alla Garbatella, quartiere di edifici popolari degli anni Venti, dove abitava con la moglie Rita, insegnante, e i due figli Simone, di anni 21, e Benedetta, di anni 12. Una passione per la squadra giallorossa, un corso d’inglese per migliorare la sua posizione professionale, passava il suo tempo libero aiutando il Movimento apostolico ciechi a raccoglier soldi per i poveri del mondo. Sempre contrario a farsi accompagnare da un cane, se la sbrigava agitando in giro un bastone telescopico bianco. Giovedì scorso, come al solito uscì di casa verso le 8.30 per andare al lavoro in metro. Scese le scalette che portano ai binari, contò i passi che misuravano la distanza dal bordo del marciapiede al treno, una botta col bastone verso le carrozze e individuò un vuoto che sembrava una porta. Il tempo di allungare il passo e s’accorse che qualcosa non andava, urlò, scosse convulsamente le braccia ma il macchinista, che non riuscì a vederlo, partì lasciando che il suo corpo finisse brandelli sotto le rotaie. La metro chiusa tutta la mattina per trovare la gamba tranciata finita chissà dove, gli agenti recuperarono il bastone rotto e insanguinato (60 metri più in là), l’orologio con le ore in rilievo e il cellulare. Intorno alle 9 di giovedì 15 luglio, tra la quarta e la quinta carrozza di un treno della metropolitana, linea B, stazione Garbatella, Roma.