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 2004  luglio 05 Lunedì calendario

Tutti pazzi per la Kabbalà, la Repubblica, 05/07/2004 Pare che la cantante Madonna visiterà in autunno Israele in compagnia di altre stelle dello spettacolo, si fa anche il nome dell’attrice Demi Moore, per abbeverarsi direttamente alla fonte dell’ultima passione che ha preso piede tra gli inquilini di Hollywood e dintorni: la Kabbalà

Tutti pazzi per la Kabbalà, la Repubblica, 05/07/2004 Pare che la cantante Madonna visiterà in autunno Israele in compagnia di altre stelle dello spettacolo, si fa anche il nome dell’attrice Demi Moore, per abbeverarsi direttamente alla fonte dell’ultima passione che ha preso piede tra gli inquilini di Hollywood e dintorni: la Kabbalà. Questa sorta di processione iniziatica, se mai si farà, non poteva avere sacerdotessa più qualificata. Dopo aver bruciato sull’altare dello star system tutte le identità che le sono state imposte ad ogni passaggio di carriera, l’ex ambigua dark lady dai gusti sadomaso, ha cambiato nome ed ora si fa chiamare Esther, in omaggio alla regina persiana che salvò il popolo ebraico dallo sterminio al tempo della cattività babilonese (V secolo a.C.). La figura di Esther, popolarissima nella cultura ebraica, allude all’«identità nascosta» che, nel caso di Madonna, sarebbe stata rivelata dagli studi della Kabbalà. Detto fatto, tutta una schiera di poveri «ricchi e famosi», ebrei e non ebrei (da Courtney Love a Barbra Streisand, da Donna Karan ai coniugi Beckham) hanno cominciato ad avvicinarsi alla misteriosa dottrina cercando nella Kabbalà o meglio, nell’interpretazione californiana della Kabbalà, la medicina per curare il loro insondabile mal di vivere. Ora, che c’entra tutto questo con la Kabbalà, intesa come il complesso delle dottrine mistiche ed esoteriche ebraiche, il cui testo principale è il Libro dello Splendore che si ritiene compilato nel XIV secolo dal rabbino spagnolo Moshè De Leon, sulla base di fonti orali tramandate sin dall’antichità? La Kabbalà dei divi, in sostanza, è piuttosto «càbbala», superstizione, volgarizzazione di qualcosa di molto più difficile e complesso. E se proprio dovessimo cercarle un ascendente lo cercheremmo nell’ondata New Age che ha investito l’occidente. La Kabbalà, che in ebraico vuol dire «ricevere», nasce, invece, dal desiderio di svelare anche i significati più reconditi del Vecchio Testamento, o Torah che, per la religione ebraica, è la parola di Dio. Ciascuna parola e ciascuna lettera delle parole che compongo la Torah sono interpretabili secondo diversi livelli interpretativi. Il livello più mistico ed esoterico è la Torat Ha-Sod (la Torah nascosta), detta anche, secondo il suo nome più comune, Kabbalà. Poiché ogni lettera dell’alfabeto ebraico ha anche un valore numerico (basato sul sistema decimale), una delle tecniche interpretative più comunemente usate dalla Kabbalà è la numerologia. Questo, per citare un aspetto. Poi c’è anche la «Kabbalà pratica», affermatasi soprattutto nella diaspora ebraica spagnola del XV secolo che ha sempre goduto e continua a godere di grande popolarità tra gli ebrei sefarditi, provenienti dai paesi del Nordafrica e ha dato luogo al fenomeno dei rabbini miracolosi che distribuiscono benedizioni, amuleti e guarigioni e possono elargire interventi protettivi di cui, tutto il mondo è paese, si avvalgono anche politici e businessman israeliani notoriamente laici. Quando alcuni mesi fa si cominciò a parlare di un’eventuale tournée di Madonna in Israele, tournée che fu poi annullata per motivi di sicurezza, si venne a sapere che la cantante da tempo intratteneva una fitta corrispondenza con il sito internet di Rav Yizhak Kaduri, un rabbino ultra-centenario, residente a Gerusalemme, considerato «l’anziano» dei kabbalisti in Israele. La figura di Kaduri è di quelle che sfiorano il culto popolare. Ai tempi della famosa sfida tra Benjamin Netanyhau e Shimon Peres per occupare la poltrona che era stata di Ytzkah Rabin, nessuno dei due contendenti, nel tentativo di accreditarsi presso gli elettori ultraortodossi, rinunciò a farsi fotografare accanto al vecchio rabbino. Le missive della cantante al rabbino ultracentenario, che secondo quanto pubblicato erano scritte in ebraico traslitterato in caratteri latini, contenevano soprattutto domande sull’osservanza del Sabato (e sembra che in seguito alla risposta ottenuta, Madonna abbia smesso di dare concerti il venerdì sera), i rapporti fra i sessi e naturalmente erano firmati «Esther». Sembra inoltre che abbia acquistato diversi oggetti rituali, fra cui una coppa d’argento, presso il negozio on-line del sito. Anche se Kaduri abita a Gerusalemme, i centri del fenomeno dei rabbini kabbalisti e guaritori si trovano nella periferia d’Israele, particolarmente nel Negev, nelle cosiddette cittadine di sviluppo, costruite in fretta e furia fra gli anni 50 e 60 per accogliere gli immigrati del Nord Africa. La «capitale» dei kabbalisti del Negev è senza dubbio Netivot, dove abitava il Rav Israel Abuhatzeira (chiamato popolarmente Baba Sali), un rabbino di origine marocchina morto una quindicina di anni fa, che fu il primo a popolarizzare gli amuleti per «la guarigione dalle malattie», «per i figli maschi», «per trovare marito (o moglie)», «per la pace domestica» ecc. Dopo la morte di Rabbi Israel, ereditò il suo ruolo il figlio maggiore Baruch (detto Baba Baruch, in passato aderente al partito religioso nazionale, che si è fatto un anno di carcere per malversazione), che ha trasformato Netivot in un centro del culto di suo padre. Intorno alla tomba di Baba Sali è stato costruito un vero e proprio centro di accoglienza per i pellegrini che giungono tutto l’anno per prostrarsi sulla tomba del giusto, chiedere grazie e favori e naturalmente fare offerte ed acquistare amuleti ed acqua benedetta. L’avvenimento più importante dell’anno è la grande kermesse che si tiene a Netivot nell’anniversario della morte del Baba Sali, giorno in cui si crede che il giusto sia particolarmente vicino a Dio e quindi in grado di soddisfare meglio le richieste. A questa kermesse partecipano decine di migliaia di persone, con relativo scannamento di pecore, grandi falò e molta allegria. La famiglia Abuhatzeira, però, ha dato un gran numero di rabbini cabbalisti, considerati più o meno miracolosi. La generazione dei nipoti di Baba Sali, figli di un fratello di Baba Baruch, ha dato alle schiere dei rabbini cabbalisti ben quattro rappresentanti. Ma quale è il vero ruolo di questi santi uomini? Difficile stabilirlo, perché in realtà sono la proiezione dei bisogni di coloro che chiedono il loro aiuto. Danno consigli, sulla base delle dottrine e dei parametri cabbalistici, ad ogni tipo di persone e per ogni tipo di problemi. I loro clienti vanno dai giovani fidanzati che vogliono sapere se il loro matrimonio ha qualche possibilità di riuscita, ai politici ed uomini d’affari che spesso vengono di nascosto per sapere che cosa devono fare per vincere quelle determinate elezioni o se entrare o meno in un certo business. Ci arrivano i malati terminali per cui non c’è più speranza ed i padri di figlie femmine che vogliono tanto un maschio. Alberto Stabile