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 2005  dicembre 23 Venerdì calendario

A Roma c’è un mostro buono, grande 8.000 metri quadrati (la metà dei quali affondano nelle viscere della terra), protetto 24 ore su 24, ogni giorno dell’anno, da agenti della Guardia di Finanza

A Roma c’è un mostro buono, grande 8.000 metri quadrati (la metà dei quali affondano nelle viscere della terra), protetto 24 ore su 24, ogni giorno dell’anno, da agenti della Guardia di Finanza. Si chiama Ced (Centro elaborazione dati) ed è l’Anagrafe tributaria dello Stato italiano. A far pulsare il suo cuore sono 4 sistemi mainframe e 1.200 server potentissimi che gestiscono una banca dati sterminata, contenente tutte le informazioni fiscali di cittadini e aziende del nostro Paese. Un sistema ultrasicuro, blindato anche dal punto di vista informatico: tutti gli imprevisti sono stati messi in conto e preventivamente risolti. In caso di black out energetico, ad esempio, scatta automaticamente una task force costituita da gruppi Ups con l’autonomia necessaria per far entrare in funzione i gruppi elettrogeni che sono in grado di assicurare la continuità del perfetto funzionamento di tutta l’intera struttura. La ”mamma” del Ced dell’Anagrafe tributaria è la Sogei (Società generale d’informatica), nata nel 1976 dall’Italsiel, prima società d’informatica italiana per l’elaborazione di software. Sogei oggi è di proprietà del Ministero dell’Economia e delle Finanze, per conto del quale ha elaborato sistemi che hanno reso più snelle e veloci tutte le operazioni in campo fiscale, ma anche quelle della pubblica amministrazione. «In tempi e modalità diverse questo processo di digitaliazzazione ha riguardato quasi tutte le strutture pubbliche del Paese, dai Ministeri alle regioni, ai comuni, agli enti di previdenza», dice l’ingegner Aldo Ricci, amministratore delegato Sogei. E a dire la verità che qualcosa nella Pubblica amministrazione fosse cambiato ce ne eravamo accorti un po’ tutti, ad esempio constatando la rapidità con cui oggi possiamo richiedere e ottenere un certificato di residenza o la visura catastale di una casa che intendiamo acquistare. Ma il campo in cui forse Sogei ha contribuito maggiormente a semplificarci la vita, più o meno direttamente, è forse quello fiscale, di cui il Ced è il nucleo centrale. «Il Ced rende operativi i servizi fiscali per cittadini e professionisti, come l’invio telematico delle dichiarazioni dei redditi», dice Ricci, che si riferisce essenzialmente a due sistemi, Entratel e Fisco on line. «Il primo è sostanzialmente una rete privata a cui, previa una registrazione che determina l’attribuzione di una password, possono accedere gli enti, le aziende con più di 20 dipendenti, i professionisti del settore tributario, i Caf e le associazioni di categoria per presentare telematicamente le dichiarazioni dei redditi». Le dichiarazioni vengono trasmesse con questo sistema al Ced, che provvede a inviare una ricevuta che certifica l’avvenuta dichiarazione. C’è poi anche un sistema che permette di fare tutto questo al privato cittadino o alle aziende con meno di 20 dipendenti. Si tratta di Fisco on line, accessibile attraverso il sito Internet fisconline.agenziaentrate.it, che nel 2001 ha anche ricevuto il riconoscimento europeo ”E-Governement-Best Practice”. Collegandosi con il sito, il cittadino può inoltrare il modello Unico persone fisiche, Unico società di persone, Modelli 770 ordinario e 770 semplificato, ma anche l’Iva annuale. Ma come funziona? «Il cittadino che desidera accedere a questo servizio deve inoltrare, tramite il sito, una richiesta. A quel punto riceve via e-mail un Pin che costituisce la metà della chiave d’accesso asimmetrica ai servizi online. L’altra metà arriva a casa del contribuente via posta ordinaria», spiega Ricci. Unendo questi due codici s’ottiene il codice d’ingresso. Una volta entrati nel sito, si può accedere ai moduli per la dichiarazione dei redditi, usufruendo di una guida alla compilazione online. Terminata la compilazione, si trasmette il modulo al sito, avendo cura di conservare tutto il cartaceo utile alla dichiarazione: il Fisco potrebbe richiedervelo durante uno dei controlli che fa sulle dichiarazioni. «L’unico caso in cui la dichiarazione telematica viene rifiutata è quello degli errori formali: non appena vengono corretti, il sistema accetta il modulo», dice Ricci. Tutte le operazioni che vanno a buon fine vengono convogliate nel Ced, a cui il Fisco può accedere in qualsiasi momento. L’intero sistema si regge su una complessa struttura informatica in grado di elaborare più di 7.000.000 di transazioni al giorno. Oggi, a utilizzare questi due sistemi sono oltre 1.000.000 di utenti, che inviano telematicamente 40 milioni di documenti l’anno. Da italiani medici si chiede: ma se uno la dichiarazione la fa da sé, non è più facile che non dichiari proprio tutto tutto? I furbastri aspettino a gioire: anche le dichiarazioni online sono passibili dei controlli incrociati del Fisco. Frodare è difficile. E ancora più difficile sbagliare la dichiarazione, perché la compilazione dei modelli è - naturalmente a richiesta - guidata passo passo dal software, con una serie di domande precise che impostano fin dall’inizio la procedura, foglio dopo foglio. La formazione professionale in Sogei è un vero pallino: «Ogni dipendente, anche ”anziano”, viene sottoposto a una decina di giorni l’anno di corsi di aggiornamento» Appena si entra in azienda si viene istruiti con un corso base tagliato (può durare da venti giorni a qualche mese) sulle conoscenze utili alla futura collocazione in Sogei. «Da noi si usano tutti gli hardware, tutti i software e tutti i linguaggi informatici esistenti, e c’è bisogno di un aggiornamento continuo, non soltanto per riuscire a stare al passo con lo sviluppo tecnologico, ma anche per seguire quello normativo: a ogni nuova norma in campo fiscale corrispondono nuovi progetti e nuovi sistemi Sogei. Alcuni dei quali poi vengono anche gestiti, a regime, da noi. Altri si esauriscono nella fase della progettazione», afferma Aldo Ricci. Sogei si affida anche all’outsourcing: «Il 30 per cento circa del lavoro di progettazione viene esternalizzato. Naturalmente la fascia alta della progettazione si svolge all’interno, anche per evidenti motivi di sicurezza». Gli oltre mille dipendenti sono suddivisi per direzioni, all’interno delle quali si privilegia il lavoro di squadra: «C’è però una grande mobilità interna, con una rotazione che si aggira attorno ai 2-3 anni, che porta il dipendente a occuparsi via via di tutte le attività Sogei, da quelle di progettazione a quelle di gestione dei sistemi collaudati», ci dice Ricci. Non so voi, ma se provo a immaginare il movimento di questi cervelloni da una parte all’altra dell’azienda, l’immagine che mi balza agli occhi è molto simile a quella di un videogioco...