Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2005  dicembre 23 Venerdì calendario

Anche le vecchie dogane sono diventate telematiche e sono gestite dall’Agenzia delle Dogane attraverso una serie di sistemi informatici messi a punto da Sogei, una sorta di architettura virtuale Internet/Intranet che mette in collegamento enti italiani e internazionali

Anche le vecchie dogane sono diventate telematiche e sono gestite dall’Agenzia delle Dogane attraverso una serie di sistemi informatici messi a punto da Sogei, una sorta di architettura virtuale Internet/Intranet che mette in collegamento enti italiani e internazionali. Cuore del sistema è un sottosistema dal nome poetico, Aida (Automazione Integrata Dogane e Accise), che permette ai 21.000 operatori doganali abilitati di presentare documenti d’interesse doganale che sono subito elaborati; attraverso la firma digitale le merci sono sdoganate in tempo reale e sono prodotti rapporti sulla loro circolazione intracomunitaria. A completare l’efficienza di Aida c’è il Data Warehouse M.e.r.c.e., sistema di supporto alle attività di intelligence sulle operazioni di import-export. Inoltre, il sottosistema STRADA (che rientra nel progetto europeo Ncts, New Computerized Transit System) fa sì che le informazioni sulle merci che circolano tra i Paesi Ue che aderiscono al progetto siano scambiate telematicamente in tempo reale, con lo scopo di rendere omogenee e più semplici le operazioni di transito ed evitare così le frodi. Quando sarà completato, il progetto collegherà 3.000 uffici doganali in 22 Paesi Ue. Negli ultimi tempi, visti i continui allarmi sulla contraffazione delle merci, Sogei ha messo a punto un ulteriore sistema che integra quelli già in uso dalle autorità doganali. Si chiama Falstaff (che sta per Fully Automated Logical SysTem Against Forgeries and Frauds) ed è composto da una banca dati multimediale degli ”identikit” dei prodotti originali a rischio contraffazione e da supporti telematici che mettono i funzionari in grado di riconoscere contraffazioni. In pratica, le aziende che temono che vengano messe in circolazione riproduzioni delle proprie merci, inviano a questa banca dati una scheda del proprio prodotto, ma anche immagini e informazioni sui percorsi doganali del prodotto originale. Le merci che si presentano alla dogana possono così essere confrontate con quelle originali e, se contraffatte, sequestrate. L’intero servizio doganale tratta ogni anno 5 milioni di documenti. Insomma, siamo assai lontani da scene come quella, ormai celebre, dell’impiegato doganale che vessava Troisi e Benigni in Non ci resta che piangere.