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 2005  dicembre 23 Venerdì calendario

C’è chi va a comprare un abito in una boutique perché, si dice, è proprio quella in cui si servono vip e dive da calendario

C’è chi va a comprare un abito in una boutique perché, si dice, è proprio quella in cui si servono vip e dive da calendario. Se tanto mi dà tanto, dell’affidabilità dei sistemi messi a punto da Sogei non c’è davvero da dubitare. Nell’elenco dei suoi clienti ci sono infatti il Dipartimento per le politiche fiscali, l’Aams, le agenzie del Demanio, delle Dogane, delle Entrate, del Territorio, il Gabinetto del Ministro dell’Economia (e la Scuola superiore del Ministero), la Guardia di Finanza, il Secin e il Secit. Il tutto collezionato in meno di 30 anni. Nata nel 1976 come società a partecipazione pubblica con l’obiettivo di creare un’Anagrafe tributaria e di realizzare la Riforma fiscale del 1973. Da quella data in poi, infatti il numero dei contribuenti italiani cominciò ad aumentare, e gestire manualmente la mole di fascicoli che le loro dichiarazioni dei redditi producevano diventò impossibile. Si diede quindi inizio all’automatizzazione del sistema, appaltando a Sogei la realizzazione di programmi di gestione informatici. E quando in una boutique ti trovi bene, perché la commessa riesce sempre a trovare ciò che ti sta meglio, in genere ci torni, ci porti un amico. Le cose tra Stato e Sogei sono andate pressappoco così, e nel 2002 da semplice partecipata Sogei è diventata società al 100% di proprietà del Ministero dell’Economia e delle Finanze, che le ha affidato tutta una serie di altre missioni. Tra cui l’informatizzazione dei principali servizi di sportello, che ha avuto il pregio di accorciare i tempi biblici che fino a qualche anno fa servivano anche per ottenere semplici informazioni. Grazie ai servizi telematici, inizialmente introdotti per alcuni adempimenti fiscali (come l’invio delle dichiarazioni ed il pagamento delle imposte), anche catasto e dogane hanno guadagnato in velocità ed efficienza. E soprattutto si sono avvicinate alle esigenze dei cittadini e dei professionisti (notai, commercialisti, avvocati) a cui si rivolgono per comprare una casa o per avviare un’attività commerciale. Questo per dire che se oggi pensando ad un ufficio pubblico non vi vengono più in mente magazzini polverosi da cui una pigra impiegata tira fuori la vostra pratica, un po’ il merito è anche dei cervelli che stanno dietro ai cervelloni di via Mario Carucci.