MACCHINA DEL TEMPO GENNAIO-FEBBRAIO 2006, 23 dicembre 2005
Il primo tentativo di rafforzare la muscolatura umana con una sorta di esoscheletro è cinese e risale addirittura al VII secolo a
Il primo tentativo di rafforzare la muscolatura umana con una sorta di esoscheletro è cinese e risale addirittura al VII secolo a.C.: un paio di trampoli che sostenevano le gambe e permettevano passi più lunghi. Nel Medio Evo, le prime armature articolate possono già rappresentare un’idea di ciò che s’intende per esoscheletro vero e proprio, ma per concepire qualcosa che somigli - almeno nell’intenzione - a quanto si tenta di costruire oggi, occorre giungere al 1964, quando l’americano Emery Kultsar depose un brevetto d’esoscheletro motorizzato. L’anno dopo, la General Electric realizza l’Hardiman 1 (nella foto), un esoscheletro amplificatore di forza. Un solo braccio funziona, ma per alimentarne il motore occorre usare tutto il resto dell’armatura. Nel 1992 nasce SpringWalker, un prototipo destinato ad accelerare la corsa. Nel 2000 parte il programma di ricerca ”Esoscheletro per l’aumento delle performance umane (Ehpa)” dell’agenzia di ricerche e sviluppo americana.