MACCHINA DEL TEMPO GENNAIO-FEBBRAIO 2006, 22 dicembre 2005
Marion ”Gräfin” (in tedesco significa contessa) Doenhoff, nasce il 2 dicembre 1909 nel castello di famiglia di Friedrichstein (vicino a Koenigsberg), nella Prussia Orientale
Marion ”Gräfin” (in tedesco significa contessa) Doenhoff, nasce il 2 dicembre 1909 nel castello di famiglia di Friedrichstein (vicino a Koenigsberg), nella Prussia Orientale. La madre, Ria von Lepel, nobile ungherese, è una signora di 40 anni che ha già dato alla luce sei figli. Dunque Marion è la settima. Il padre, quando nasce Marion, ha 64 anni. un diplomatico e, dati i suoi impegni all’estero, è molto spesso in viaggio e non può dedicarsi all’educazione dei figli. Poiché è la minore di sette fratelli (e donna) non si pensa alla sua istruzione scolastica come a quella dei fratelli maggiori maschi. In casa ci sono insegnanti, precettori e la segretaria del padre che, a turno, tentano di istruire Marion con scarsi risultati. Così, un giorno, viene mandata a Koenigsberg assieme ad alcuni cugini, dove frequenta la scuola elementare. Ben presto sembra che la scuola non sia molto interessata alla sua presenza e la rispedisce al castello. Lei si vergogna, soprattutto davanti al capo cocchiere Grenda, al quale porta molto rispetto perché le insegna a cavalcare, a pulire i cavalli e anche le stalle. I veri insegnamenti di vita Marion li apprende dalle persone che lavorano al castello. Dal capo cocchiere Grenda e dal falegname, che le insegna a piallare il legno. Cavalcare è la sua grande passione. Con la cugina Sissi Lehndorff cavalca lontano, fino ai laghi Masuri. L’amore per la sua terra, i suoi boschi, i suoi laghi non l’abbandonerà un solo istante della sua vita. Infatti, quando le veniva chiesto quale fosse la sua vera patria, lei rispondeva sempre «La Prussia Orientale», anche se abitava ad Amburgo da oltre 40 anni. Quando è un po’ più grande, Marion, grazie all’intervento dei fratelli maggiori presso la madre, riesce ad andare in collegio a Berlino. Anche là si trova davanti a regole disciplinari ferree che cercherà di trasgredire con la complicità delle compagne. Non riesce in nessuna materia, racconta lei stessa nella sua biografia. Un anno dopo il collegio chiude e lei è felice. Trova alloggio presso una casa privata e la sua vita cambia. Al ginnasio di Potsdam è l’unica donna. Ma è proprio lì che emerge ed è fra i migliori della classe. Quando frequenta l’università a Francoforte, e siamo già nel periodo nazista (1933), è lei che si arrampica sui tetti, assieme ai suoi compagni d’ateneo, fra i quali anche ebrei e comunisti, per togliere le bandiere con la svastica, rischiando la vita. lei che, assieme ad altri studenti, distribuisce volantini antinazisti e strappa i manifesti del partito attaccati al muro. «Non sono mai stata comunista, ma quello che gli studenti comunisti hanno fatto in quel periodo lo trovo giusto», afferma nella biografia scritta da Alice Schwarzer. Questa dichiarazione le procura in seguito il titolo di ”Contessa Rossa”. Per motivi politici è costretta a portare a termine gli studi universitari a Basilea, dove si laurea con il massimo dei voti. Per evitare di essere arrestata in Germania, si reca con un’amica prima negli Stati Uniti e poi in Africa per un lungo tour. Tornata in Germania nel 1943, entra in contatto con i circoli della resistenza antinazista e precisamente con il ”Kreisauer Kreis”, al quale appartengono anche altri aristocratici come Helmut James von Moltke, Peter Yorck von Wartenburg, Adam von Trott zu Solz, Heinrich Graf Lehndorff, Henning von Treschkow, Ulrich Wilhelm Schwerin von Schwanenfeldt, Pater Delp, Pater Roesch e i gesuiti Alfred Delp e Lothar Koenig, Caesar von Hofacker, von Stauffenberg, Fritz Dietlof von der Schulenburg, Axel von dem Busche, Albrecht Bernstorff, Rudolf von Gersdorff e tanti altri. Dopo il fallito attentato preparato da Stauffenberg a Hitler nel luglio del 1944, tutti vengono catturati e uccisi uno dopo l’altro, per impiccagione, e appesi a ganci da macellaio. Per ricordarli, nel 1990, quando è già un grande editore, commissiona un monumento allo scultore Alexander Liberman e lo fa erigere a Crottorf a ricordo degli ”Amici del 20 luglio 1944”. Poco prima del suo novantesimo compleanno, Marion riceve una grande onorificenza: l’università di Koenigsberg, sua città natale, le assegna il titolo di dottore honoris causa. In Polonia, a Mikolajki, ex Nikolaiken della Masuria dove Marion e la cugina Sissi erano solite andare a cavalcare, esiste un liceo intitolato a Marion Gräfin Doenhoff. Un bel ricordo per la ”Contessa Rossa” scomparsa nel 2002, che odiava il nazismo e forse avrebbe voluto fare di più per la democrazia tedesca.