MACCHINA DEL TEMPO GENNAIO-FEBBRAIO 2006, 22 dicembre 2005
Siamo nel 1944, la Seconda guerra mondiale è nel momento più critico. Ai piccioni viaggiatori è affidato un compito delicatissimo: portare un messaggio top secret dalla soffitta di Parigi, dove sono nascosti i topolini partigiani, agli alleati inglesi che stanno per organizzare lo sbarco
Siamo nel 1944, la Seconda guerra mondiale è nel momento più critico. Ai piccioni viaggiatori è affidato un compito delicatissimo: portare un messaggio top secret dalla soffitta di Parigi, dove sono nascosti i topolini partigiani, agli alleati inglesi che stanno per organizzare lo sbarco. Anche il piccione Valiant, buffo, goffo e mingherlino, vorrebbe entrare a far parte della Squadra dei Piccioni al servizio di Sua Maestà. Così comincia ad assumere una postura impettita e rigida (anche per sembrare più slanciato!) e si sottopone a durissimi allenamenti per poter fronteggiare le missioni più pericolose. Dopo qualche settimana, sebbene la preparazione non sia stata ancora completata, il comandante Gutsy è costretto a impiegare gli ultimi arrivati per svolgere un incarico decisivo per le sorti della guerra. Valiant, Bugsy e altri tre inesperti compagni devono passare oltre le linee nemiche presidiate dai terribili falchi nazisti guidati dal generale Von Talon... Quest’opera prima di Gary Chapman prodotta da John H. Williams (Shrek 1 e 2), realizzata in 3D digitale (la prima volta in Gran Bretagna), è piena di scene memorabili: dalle buffe torture del malvagio Von Talon al ritmo dei canti delle valli tirolesi, dalla delicata storia d’amore tra Valiant e Victoria alle piacevoli parodie dei cinegiornali d’epoca, fino allo spassoso allenamento per diventare Piccioni Viaggiatori di Sua Maestà che ricorda il capolavoro di Stanley Kubrick Full Metal Jacket. La voce di Valiant, che nella versione originale è di Ewan McGregor, è affidata a Massimiliano Manfredi. L’attore Enzo Salvi, invece, è il doppiatore del piccione Bugsy, anarchico e pasticcione: « la mia prima esperienza. Prestare la voce a un cartone era il mio sogno», ha detto Salvi. «Con il bombardamento televisivo dei nostri giorni, la salvezza per i bambini sono proprio i cartoni animati».