MACCHINA DEL TEMPO GENNAIO-FEBBRAIO 2006, 21 dicembre 2005
Tra i simboli più noti della fortuna c’è il quadrifoglio. La sua fama dipende da due fattori: la rarità e la forma che ricorda una croce
Tra i simboli più noti della fortuna c’è il quadrifoglio. La sua fama dipende da due fattori: la rarità e la forma che ricorda una croce. Il ferro di cavallo, invece, ha un’origine militare a cui si sono poi sovrapposte altre valenze: nell’esercito romano solo gli ufficiali andavano a cavallo e la perdita di un ferro dallo zoccolo significava per le truppe sosta e riposo. Il corno fin dal Neolitico era simbolo di potenza, virilità e fertilità. Secondo la tradizione deve essere rosso, di corallo e fatto a mano: va regalato, non comprato. La coccinella, fin dall’antichità, è legata alla dea della bellezza e dell’amore. La fortuna, secondo la saggezza popolare, è direttamente proporzionale ai puntini neri e al tempo in cui resta posata su una mano o su un braccio. Incrociare le dita è un gesto scaramantico che si compie quando si desidera qualcosa: sarebbe la stilizzazione del segno della croce usato dai primi cristiani che non potevano manifestare apertamente la loro fede.