MACCHINA DEL TEMPO GENNAIO-FEBBRAIO 2006, 21 dicembre 2005
Un improvviso e violento attacco di angoscia che dura dai 10 ai 30 minuti, un crescendo di sensazioni di stordimento, soffocamento, costrizione al petto e alla gola, terrore di perdere il controllo, di impazzire, di morire
Un improvviso e violento attacco di angoscia che dura dai 10 ai 30 minuti, un crescendo di sensazioni di stordimento, soffocamento, costrizione al petto e alla gola, terrore di perdere il controllo, di impazzire, di morire. l’attacco di panico, un disturbo che riguarda dal 2 al 6 per cento degli italiani. E chi l’ha provato una volta, vive nel terrore di provarlo di nuovo. Sperimenta ogni giorno uno stato di tensione costante, di cosiddetta ”ansia anticipatoria”, che genera e alimenta angoscia. Questa angoscia porta a una sensazione imminente di panico e quindi genera un nuovo attacco. I soggetti più predisposti? Donne di giovane età, con una storia familiare di disturbi d’ansia e dell’umore o una storia personale di disturbi psicologici, ma anche persone che hanno vissuto traumi recenti, eventi vitali negativi e malattie respiratorie. Sulle cause a livello neurologico sono state avanzate varie ipotesi. Ad esempio alterazioni dei neurotrasmettitori gabaergici e serotoninergici, alterazioni a carico del lobo temporale e dell’ippocampo, si è anche scoperto che vi può essere una base genetica. Una cosa è certa: l’attacco di panico sconvolge la vita di una persona ma si può curare. Con i farmaci (antidepressivi, in particolare paroxetina e fluoxetina, e benzodiazepine), oppure con la psicoterapia comportamentale e psicodinamica, se il disturbo si associa ad agorafobia (paura degli spazi grandi e affolati). La durata della terapia farmacologia è variabile a seconda della risposta soggettiva ma in genere gli attacchi scompaiono dopo uno - tre mesi dall’inizio della terapia. Dottor Pietro Tosca, neuropsichiatra presso l’ospedale C. Mondino di Pavia