Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2005  dicembre 19 Lunedì calendario

E Gianpiero noleggiò i mobili per ospitare Fazio e signora. Il Corriere della Sera 19/12/2005. Lodi

E Gianpiero noleggiò i mobili per ospitare Fazio e signora. Il Corriere della Sera 19/12/2005. Lodi. «La villetta di Fazio? la seconda a sinistra, quella con le persiane chiuse, disabitata. Siete qui per lo scandalo della Popolare, vero?», chiede il signore, affacciato alla finestra. Intendiamoci, dire che la casa monofamiliare al numero 21 di via monsignor Beccaria (identica alle altre in mattoni chiari, costruite a semicerchio) appartenga al Governatore della Banca d’Italia è inesatto. I proprietari, infatti, sono Gianpiero Fiorani e la moglie Gloria Sangalli, attraverso la loro società immobiliare Ifil. In verità l’allusione impropria si riferisce all’utilizzo della residenza dove, nei primi giorni di febbraio del 2002, furono ospitati Antonio e Maria Cristina Fazio, a spese della Popolare di Lodi, durante il convegno economico del Forex, che, in quell’anno, si svolse nel capoluogo della Bassa lombarda. (Ma Bankitalia non aveva soldi per pagare le trasferte del suo capo?). All’epoca, per la precisione, la villetta era ancora di proprietà dell’Immobiliare San Bernardo, facente capo a Desiderio Zoncada, vicepresidente di Bpl. Tutto in famiglia, comunque. Per inciso, nello stesso quartiere, a poche centinaia di metri da via Beccaria, abitano i Fiorani: la coppia e i tre figli. Stanno in via Donizetti, in una casa d’angolo, verde, a due piani con alto muro di cinta. E una strada più in là, c’è la villetta bianca dei Sangalli, suoceri di Gianpiero. L’aneddotica sul Forum lodigiano del 2002, che si tenne nel nuovo auditorium della Popolare, progettato da Renzo Piano, è ricca di spunti che aiutano a mettere a fuoco il sodalizio Fiorani-Fazio. Da allora, forse, i rapporti tra il banchiere rampante e il Governatore di Palazzo Koch divennero ancora più stretti. C’è da chiedersi, per esempio, perché Fazio soggiornò in una casa-foresteria e non in hotel. Certo, Lodi non dispone di strutture alberghiere di livello; tuttavia, la scelta appare quanto meno singolare. E alcuni dettagli ancora di più. Tralasciando la leggenda metropolitana secondo cui la moglie del Governatore in persona avrebbe indicato il colore delle tende e della tappezzeria della dimora temporanea, è accertato, però, che la Bpl fece arredare di tutto punto la villetta, prendendo a noleggio da una ditta di Firenze i mobili: ingresso, cucina, soggiorno, camere, bagni. Armadi, tavoli e letti montati a tempo di record, quindi smontati e riportati via, pochi giorni dopo. L’architetto Ugo Viotti, incaricato di occuparsi dell’allestimento, racconta: «Il mio compito era quello di accostare i pezzi con buon gusto. Erano mobili moderni, di qualità. Nulla di strabiliante; si trattava però di ottenere effetto e confort, all’altezza degli ospiti». Qualche soprammobile, cesto di frutta, corbeilles di fiori per la signora compresi. «Il prefetto e il dottor Fiorani vennero a controllare che tutto fosse a puntino», spiega Viotti. A proposito di servizio catering, i lodigiani con il dente avvelenato ancora ricordano lo «sfregio» causato dalla tensostruttura messa su in piazza della Vittoria, per creare la sala del galà. Per quel montaggio furono rimosse alcune porzioni dello storico pavé. Malamente ripristinato, a riflettori spenti. Il Forex – narrano le cronache – registrò molte autorevoli presenze. In primis, mezzo governo Berlusconi: da Bossi a Castelli, da Tremonti a Lunardi. Poi, il Gotha delle banche: Masera (SanPaolo Imi), Geronzi (Banca di Roma), Profumo (UniCredit). Con passeggiata finale per le vie del centro storico del governatore Fazio, accompagnato da un inedito terzetto: Fiorani, Geronzi e l’«outsider» Emilio Gnutti. Che, nell’odierna vicenda giudiziaria, figura, assieme a Giovanni Consorte, come «complice esterno» dell’ex leader della Popolare. Marisa Fumagalli Mario Gerevini