La Repubblica 19/12/2005, pag.62 Giampaolo Visetti, 19 dicembre 2005
Il russo che fa tremare il ring centocinquanta chili di paura. La Repubblica 19/12/2005. Mosca. La montagna russa ha schiacciato il tranquillo americano
Il russo che fa tremare il ring centocinquanta chili di paura. La Repubblica 19/12/2005. Mosca. La montagna russa ha schiacciato il tranquillo americano. Nikolaj Valuev, detto "la bestia dell´Est", ha conquistato ieri notte a Berlino la corona dei pesi massimi versione Wba. Al termine di 12 riprese, davanti a 10 mila spettatori, ha battuto ai punti il detentore del titolo John Ruiz, originario di Portorico. Un verdetto contestato dal pubblico e che ha diviso la giuria. Dopo la proclamazione, sul ring si è scatenata una rissa. Il manager di Ruiz ha strappato la cintura iridata al clan russo. «Siamo stati derubati», ha gridato. Le guardie del corpo del nuovo campione hanno riconquistato a calci il simbolo del primato. «Ho aspettato questo momento per dodici anni», ha esultato Valuev, «ora i miei sogni si sono avverati». Il primo a fargli i complimenti è stato il leggendario Muhammed Alì, a bordo ring. E´ la prima volta che un pugile russo conquista il titolo mondiale nella categoria regina. Per questo Valuev ha ricevuto ieri la telefonata del presidente Vladimir Putin, suo concittadino e appassionato di arti marziali. Il colosso di San Pietroburgo è del resto molto più di uno spaventoso combattente. Nei piani del padrone della boxe, Don King, deve raccogliere l´eredità dorata di showmen come Mike Tyson e Vitalj Klichko. Ha tutto per riconquistare pubblico e business. Nikolaj Valuev, 32 anni, è il peso massimo più gigantesco della storia. E´ alto 2,13 metri, pesa 147 chili, calza scarpe su misura taglia 54. Quando sale sul ring, trema la sala. Non passa sotto le corde, le scavalca. Anche uno come John Ruiz, 1,90 per 103 chili, davanti a lui sembrava deperito. In dodici anni di professionismo, non ha mai perso: 42 vittorie, 31 per ko. Tra le sue vittime, il nostro Paolo Vidoz, ma anche gente come Levin, Clifford e Donald. Prima di dedicarsi alla boxe, «per fare finalmente i soldi», ha giocato nella serie A di basket ed è stato campione nazionale di lancio del disco. «A scuola», racconta, «mi prendevano in giro. Mi chiamavano King Kong. Un giorno ho alzato due compagni e ho spaccato le loro teste come noci: nessuno ha più riso di me». In effetti Valuev ha fattezze esagerate: testa gigantesca da uomo preistorico («è grande come una Volkswagen», ha detto Ruiz), fronte bassa e sporgente, capo rasato, un accenno di collo largo quanto le cosce, occhi fissi un po´ ebeti. Il corpo peloso è sproporzionato, il passo lento e impacciato. «Per anni ho dovuto combattere contro il mio fisico, non riuscivo a coordinare i movimenti. Volevo dimostrare che sono un atleta, non un mostro». Due mesi dopo che si è presentato in una palestra vicino a casa, nessun compagno voleva più allenarsi con lui. «Faceva paura - dice l´allenatore -, non aveva tecnica, non era esplosivo né veloce: ma quando ti arrivava addosso era come finire sotto una valanga». stato considerato a lungo «un fenomeno più da circo che da ring», ma nemmeno oggi, seppur migliorato, Valuev brilla per tecnica e agilità. E´ rimasto lento, si affida soprattutto a un gancio sinistro devastante. Da 5 anni si allena a Berlino con i più quotati sparring partner del mondo. «Buttarmi giù - dice - è impossibile. Quando l´avversario mi picchia, si fa male». In realtà, l´altra sera un paio di volte ha vacillato nel corpo a corpo con un avversario famoso per la resistenza. «Il guaio - ha detto Ruiz - è che davanti a me vedevo solo un torace disumano». A qualche tecnico Valuev ricorda, addirittura, Primo Carnera, sia per dimensioni che per una certa umiltà contadina, da semplice. Mangia un chilo di carne al giorno, ascolta Pink Floyd, Queen e rock russo, gioca per ore con il computer. La moglie Galina, 100 chili meno di lui, vive a San Pietroburgo con il figlio di 4 anni. Dall´appartamentino comunale, 50 metri quadri, si trasferiranno in una dacia sul Baltico. «Il problema - dice la moglie - è che Nikolaj vuole portarsi dietro anche i 22 vicini. Sono poveri, da quando è nato li considera la famiglia». Un cuore d´oro, la bestia dell´Est. Giampaolo Visetti