La Stampa 17/12/2005, pag.10 Marina Verna, 17 dicembre 2005
Il vezzo dell’austera Angela: le collane. La Stampa 17/12/2005. Berlino. Porta la collana come una cravatta, unica frivolezza del suo abbigliamento maschile, unica concessione alla vanità di una donna cresciuta nel doppio rigore della chiesa evangelica e della Sed, partito unitario socialista della Ddr
Il vezzo dell’austera Angela: le collane. La Stampa 17/12/2005. Berlino. Porta la collana come una cravatta, unica frivolezza del suo abbigliamento maschile, unica concessione alla vanità di una donna cresciuta nel doppio rigore della chiesa evangelica e della Sed, partito unitario socialista della Ddr. Ma anche segno visibile che Angela Merkel non è più «la ragazza», come la chiamava il cancelliere Kohl quando la scelse come suo delfino alla guida della Cdu. Negli anni della militanza nella gioventù socialista, intorno al collo portava il foulard blu con il sole giallo che regalavano insieme alla tessera d’iscrizione. Ma già alla fine degli Anni 90, quand’era ministro dell’Ambiente e segretario generale dei cristiano-democratici, l’aveva abbandonato per la prima collana ufficiale: un semplice filo d’argento che scendeva sul top nero, ancora accollato. Negli anni il top è leggermente sceso e la collana è salita. Quando ancora portava la frangetta intera, usava spesso un girocollo fatto di piastre d’argento martellate a mano. L’argento è stato declinato in tutte le variazioni, dalla semplice catena alle lamine di grandezza variabile. Da quando il suo nuovo ruolo le ha imposto di ripensare lo stile, i gioielli sono diventati più preziosi. Nel giorno del giuramento da cancelliera portava un collier di corniola rossa, una bella pietra che si dice conferisca forza vitale. La collana che le si vede più spesso addosso - troppo spesso, lei stessa ha raccontato che riceve lettere di cittadini che la invitano a non ripetersi - è di perle intervallate da pepite di quarzo rosa. La indossa anche la bambola Merkel: tiratura limitata, 999 pezzi a 189 euro l’uno. Sui manifesti elettorali aveva una collana di pietre semipreziose color salmone. Alla cena delle donne manager un girocollo di turchesi irregolari. Al congresso Csu un collier di un materiale nuovo, la spettrolite. Ora sappiamo anche chi è il suo gioielliere di fiducia. Si chiama Hans-Peter Wayrich, ha 48 anni e negozio a Idar-Oberstein, una città della Renania-Palatinato che è la capitale della gioielleria tedesca. Lì - dove ci sono importanti cave di agata e ha sede la borsa delle pietre preziose - hanno il loro laboratorio tutti i più importanti orafi tedeschi. Hans-Peter Wayrich ha raccontato alla «Bild Zeitung» che ogni due mesi manda a Berlino un plateau con le sue ultime creazioni, già selezionate in base al gusto della cancelliera e ai suoi abiti, che lui guarda attentamente in tv per decidere gli abbinamenti. «Angela Merkel ha un forte senso estetico, sempre coerente con il suo stile. Ama le pietre ornamentali nei colori dell’autunno, l’argento e il design semplice». La creazione di cui va più fiero è una collana di acquamarine «nelle stesse sfumature grigioazzurre dei suoi occhi». Quanto costano questi gioielli? «Sono alla portata di qualunque cittadino dal reddito medio». Naturalmente sono tutti pezzi unici. «Molte clienti me li chiedono, ma io non replicherei mai una collana fatta per Angela Merkel». Interrogata sulla sua passione per le collane, la cancelliera ha detto: «Le pietre mi piacciono e le scelgo in base al colore. Delle loro virtù so poco». Da qualche settimana ha introdotto una variante: girocollo d’argento rigido con pendente. Sempre pietre, ma di forma e colore diverso. Ora la rivista di gioielleria «Schmuckmagazin» ha indetto un concorso internazionale per nuovi gioielli pensati per lei. I vincitori avranno l’onore di far arrivare alla cancelleria un plateau con le loro proposte. Ci saranno solo collane? Marina Verna