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 2004  luglio 01 Giovedì calendario

Tipi italiani: i nuovi palazzinari, Panorama, 01/07/2004 Per una strana coincidenza Danilo Coppola e Stefano Ricucci inaugureranno in autunno, praticamente all’unisono, due nuove sedi nella capitale

Tipi italiani: i nuovi palazzinari, Panorama, 01/07/2004 Per una strana coincidenza Danilo Coppola e Stefano Ricucci inaugureranno in autunno, praticamente all’unisono, due nuove sedi nella capitale. Faraoniche, come i conti dei due palazzinari romani: un patrimonio immobiliare da 650 milioni di euro, un volume d’affari annuo di circa 250 milioni, una trentina di società, il 5 per cento di azioni in Bnl e 37 anni il primo. Proprietà per 400 milioni, un gruppo, la Magiste international che vale un miliardo di euro, il 5 per cento di Bnl e 42 anni il secondo: Ricucci, è ormai strarisaputo, ha cominciato come odontotecnico, è figlio di un ex autista dell’Atac, e soprattutto fidanzato con Anna Falchi. La sua Magiste si insedierà nell’ex sede del Mediocredito lombardo, alle spalle di piazza del Popolo: e avrà presto succursali anche a Londra in St. James Square e a Parigi, sugli Champs Elysées. Dove, a dire il vero, Ricucci finora si è distinto soprattutto per aver pubblicamente inveito col suo tipico romanesco contro il suo autista che si era presentato in ritardo all’uscita delle sfilate parigine. Capelli lunghi e perfettamente pettinati all’indietro che lo hanno fatto spesso accomunare al parrucchiere Aldo Coppola, Danilo ha ereditato l’attività dal padre Paolo che iniziò a edificare nella zona sud di Roma. Il suo nuovo quartier generale sarà dietro via Veneto, un palazzo con foresteria dotata di piscina, in stile neoclassico: come la sua villona con campo da tennis e piscina a Grottaferrata, ai Castelli romani, nel cui parco ama fare jogging e pensose passeggiate da cui, pare, trae ispirazione per nuovi business. Ce la stanno mettendo tutta, i due reucci del mattone per scrollarsi di dosso l’immagine da palazzinari di recente ricchezza. Come il terzo Paperone del mattone e neobanchiere, Giuseppe Statuto, 37 anni da Caserta, il 2,05 per cento delle azioni Bnl, un fatturato di circa 100 milioni di euro con attività di trading immobiliare su Roma e Milano: adesso che sta per riqualificare l’area dei Navigli con un progetto da 56 milioni di euro, di sé ama far sapere che è un collezionista di arte contemporanea, che possiede opere di De Chirico e Fontana e disdegna gli eventi mondani a favore dei concerti di Mozart e Vivaldi. Il fatto è che a Roma, nonostante il notevole impegno nella scalata cultural-mondana i tre, per via della liquidità largamente esibita vengono chiamati «i russi de noantri». Coppola (apostrofato con un «Coppola chi?» da Cesare Geronzi, al suo sbarco in Bnl, stesso interrogativo sorto all’ingresso di Ricucci) in realtà gode anche di un altro soprannome: «tutto cash», dovuto al suo continuo insistere sulla moneta sonante con cui conclude gli affari: l’ultimo della serie, l’acquisto dell’hotel Cicerone del presidente della Roma Franco Sensi. Di Coppola, che è entrato nel capitale della Roma con il 2,5 per cento delle azioni, si dice che sia lui il vero «russo» pronto a rilevare la squadra, dopo la fuga di quelli della Nafta Moskva. Intanto è diventato socio del ”Romanista”, quotidiano per tifosi che uscirà in settembre. Un percorso speculare a quello di Ricucci, azionista della Lazio ma tutt’altra presenza nell’editoria, addirittura nella Rcs, con il 3 per cento delle azioni. Pare che i due, nonostante le similitudini, a partire da società nei paradisi fiscali (Lussemburgo Coppola, Guernsey, un’isola della Manica, Ricucci), non si amino troppo: l’ex odontotecnico, amico del finanziere Emilio Gnutti e invaghito dello stile di Marco Tronchetti Provera si sente altro rispetto ai palazzinari: «Noi non siamo costruttori. Il nostro business è l’investimento finanziario in edifici di prestigio direzionali o commerciali che acquistiamo, riqualifichiamo e affittiamo» ama ripetere. Ha preso anche le distanze da Coppola che ha appena fatto fuoco e fiamme per essere stato escluso dal patto di sindacato di Bnl e con Statuto, mira a un patto alternativo. «Outsider della finanza», li ha bollati Ricucci, che semmai punta a un posto in cda nel 2005, trainato da Luigi Abete. «Ricucci non è stato neanche interpellato, la sua disponibilità non ci interessa», ha puntualizzato Coppola. Che ha però sempre sofferto della sovraesposizione mediatica del collega-rivale, fidanzato con la starlette, ottimo amico del numero uno di Confcommercio Sergio Billè ma anche del cantante Gigi D’Alessio: lui che è sposato invece con un’ex compagna di scuola, Silvia Necci, ha rimediato alla scarso appeal mondano comprando e ristrutturando l’hotel Daniel’s di via Frattina, molto frequentato dalle modelle. In prima linea Valeria Mazza e suo marito Alejandro Gravier (con cui Coppola condivide il taglio di capelli) e che sono diventati suoi buoni amici. Se Statuto, intimo di Antonio D’Amato, vanta una laurea in Economia e Commercio e Ricucci ha aggiunto il titolo di dottore al suo biglietto da visita l’anno scorso con una laurea in Economia alla Clayton university di San Marino, Coppola ha interrotto gli studi di Giurisprudenza. Però parla un italiano senza accenti romaneschi e dai toni più misurati dell’azionista di Rcs. Per il resto è una gara continua: Coppola ha soffiato al rivale il cognato Francesco Bellocchi, ex amministratore unico di Arcadia il centro odontostomatologico di Ricucci e oggi presidente della Finpaco, società del gruppo Coppola. Vanta un aereo Cessna, un’Aston Martin Vanquish, una Ferrari e una Mercedes Slr, e un cabinato di 40 metri. Ricucci che l’estate scorsa aveva affittato uno yatch di trenta metri, la ”Lady ship”, («’na signora barca», tradotto in ricuccese) con quattro ponti due moto ad acqua e due a motore per le passeggiate a terra, quest’anno raddoppia con una barca di 70 metri. Su un tema i due viaggiano in coppia: i sospetti di ”portage”, di prestanome insomma. E le risposte da sempre sono quasi in fotocopia: Ricucci racconta da sempre del suo primo terreno comprato negli anni Ottanta a San Cesareo con la garanzia della busta paga del padre e quindi edificato. E Coppola non si stanca mai di ripetere che «dietro Danilo Coppola c’è solo Danilo Coppola». Antonella Piperno