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 2005  dicembre 09 Venerdì calendario

DISCORSI

Il prossimo sarà l’ultimo discorso di fine anno di Carlo Azeglio Ciampi. Maria Vittoria Dell’Anna, studiosa del lessico politico che ne ha analizzato il linguaggio con una ricerca pubblicata sulla rivista ”Lingua italiana d’oggi”, sottolinea la sua abitudine di intrecciare fatti personali ed eventi pubblici (include gli auguri della moglie Franca) per trasmettere la sensazione «di parlare non a qualcuno ma con qualcuno». Raramente indulge in termini aulici («Iddio», «Ella») o varianti colte («giuoco», «addivenire», «ricupero»). Le metafore sono all’insegna della colloquialità: «giro di boa», «linea d’ombra», «nuova linfa», «stella polare». Quella che segue è un’antologia dai primi sei discorsi.

ALBE. «Provate qualche volta - già molti di voi lo fanno - ad alzarvi all’alba, a vivere il miracolo quotidiano del risveglio della Natura» (2003).

AMORI. «Non c’è contraddizione alcuna fra amore della propria città e regione, amor di patria, amore d’Europa. Io amo, insieme, la mia Livorno, la Toscana, l’Italia, l’Europa» (2000).

ELETTORI. «Gli elettori vogliono capire per chi e per che cosa votare; per capire hanno bisogno che tutti ragionino pacatamente» (2000).

EUROPA. «Le vicende che viviamo ci dicono che nel mondo c’è più bisogno d’Europa» (2001).

FAMIGLIE. «Famiglie più unite generano cittadini migliori» (2002).

FIDUCIA. «Oggi non cresciamo, in Italia e in Europa, soprattutto perché manca la fiducia. E non mancano, invece, le ragioni di nutrire fiducia» (2003).

FRONTIERE. «La scienza è giunta alle frontiere della vita, animale e vegetale. Oltre, vi sono la seduzione e i pericoli di manipolazioni aberranti» (1999).

GLOBALIZZAZIONE. «Affrontiamo questa sfida con fiducia. Ricordiamo quanti timori provammo, una generazione fa, quando entrammo nel Mercato Comune. Ma l’opportunità di un mercato più ampio, contro concorrenti più forti, ci stimolò a realizzare quello che fu chiamato il ”miracolo italiano”» (2004).

IMMAGINI. «Se guardiamo la Terra dallo spazio, con i nostri astronauti, ci sentiamo padroni del mondo. Ma la televisione ci porta ogni giorno immagini, che ci sconvolgono, di guerra, di fame, di malattie» (2001).

ITALIA. «Siamo il Paese delle 100 città. Nelle nostre diversità c’è tutta la grandezza dell’Italia» (2000).

MEZZOGIORNO. «Il Mezzogiorno può oggi contare su nuove generazioni ben preparate, ansiose di dar prova delle loro capacità. E può cogliere i vantaggi che gli derivano dall’essere la frontiera avanzata dell’Italia e dell’Europa verso il Sud del mondo e verso l’Oriente» (2004).

OBIETTIVI. «L’occupazione: questo è l’obiettivo vero verso il quale debbono tendere tutti i nostri sforzi riformatori» (1999).

PATRIA. «Ha scritto Giuseppe Mazzini: ”la Patria è, prima di ogni altra cosa, la coscienza della Patria”» (2004).

PRINCIPI. «Vi sono principi intangibili, che non ammettono compromessi. Ancor prima che nella Costituzione, essi sono scolpiti nel marmo del Vittoriano, e in modo ancor più indelebile nel cuore di tutti gli Italiani: la libertà dei cittadini, l’unità della Patria» (2002).

PUNTI. «I punti cardinali del mio procedere sono la coscienza dell’identità italiana; l’impegno per la libertà e per la giustizia sociale; il senso dell’appartenenza all’Europa; l’impegno per la pace nel mondo» (2002).

SAPORI. «Ovunque avverto, nella ricchezza delle diversità delle nostre contrade, quel ”sapore d’Italia” che viaggiatori del presente e del passato hanno sempre avvertito» (2001).

SIMBOLI. «Da tempo non era così forte l’attaccamento dei cittadini, in ogni parte d’Italia, ai simboli della nostra Nazione: il Tricolore, l’Inno risorgimentale di Mameli, la Costituzione» (2004).

VIOLENZA. «Vi ascoltiamo con attenzione, anche quando protestate. Ma è più facile ascoltare la vostra protesta quando essa si esprime con il ragionamento. A chi usa la violenza, nessuno dà ascolto» (2002).