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 2005  dicembre 13 Martedì calendario

GES. Il biologo americano Leoncio Garza-Valdés sostiene, nel libro Il Dna di Dio, di aver clonato tre cellule di Gesù, ovvero dell’essere che ha lasciato l’impronta del suo viso sul lenzuolo di lino noto come ”Sacra Sindone”

GES. Il biologo americano Leoncio Garza-Valdés sostiene, nel libro Il Dna di Dio, di aver clonato tre cellule di Gesù, ovvero dell’essere che ha lasciato l’impronta del suo viso sul lenzuolo di lino noto come ”Sacra Sindone”. La storia ha dato luogo a una trasmissione tv di un’ora e mezza su Canal Plus, in cui si è concluso che la faccenda è possibile. Un’altra inchiesta, andata in onda sul canale radiofonico France Info, aveva concluso, appena un’ora prima, che la cosa è invece impossibile. L’idea di fondo è che, partendo dal materiale organico ancora presente sulla Sindone, si potrebbe creare un clone di Cristo. A parte tutto, c’è la questione della datazione: nel 1988 gli scienziati di tre università sancirono che il lenzuolo risale a un periodo tra il 1260 e il 1390. Raymond Roger, nel febbraio scorso, ha sostenuto invece che l’analisi dell’88 riguardò non la Sindone, ma un rattoppo del telo - grande come un francobollo - eseguito dalle monache dopo un incendio del 1532 (la prima segnalazione della Sindone risale al 1357). Rogers dice che l’assenza di vanillina dal lenzuolo (la vanillina è una sostanza del lino, che scompare col tempo) giustifica una datazione in età romana. Alberto Toscano