15 dicembre 2005
Pianura Sergio e Mauro, di anni 29. Veneti, capelli corti chiari, fisico prestante e sguardo intelligente, diplomati all’Istituto per il commercio con gli Esteri, parlavano francese, inglese, tedesco e stavano studiando il russo
Pianura Sergio e Mauro, di anni 29. Veneti, capelli corti chiari, fisico prestante e sguardo intelligente, diplomati all’Istituto per il commercio con gli Esteri, parlavano francese, inglese, tedesco e stavano studiando il russo. Dall’autunno scorso s’erano traferiti nell’agro pontino, dove era nato il papà Liberato, poliziotto in pensione, ex rugbista delle Fiamme Oro, rimasto a Padova con la mamma Clara, casalinga e la terza gemella Silvia. Disoccupati, accettavano l’aiuto dei genitori per pagare i 300 euro d’affitto del residence vicino al mare a Borgo Grappa, Latina, dove abitavano. Una passione per il basket, la bici e le camminate, non davano mai confidenza a nessuno. Dopo sette mesi all’estero sognavano di trovar lavoro nella capitale. Ogni mattina passavano un’oretta in biblioteca per leggere le pagine economiche dei giornali e fare un giro in Internet. Ma in un anno erano riusciti a trovarsi solo lavoretti saltuari. Per questo i rapporti con la famiglia s’erano fatti tesi. Il papà aveva dato loro tutta la liquidazione e i soldi cominciavano a mancare. Lunedì scorso presero il pullman per andare a trovare uno zio in centro, ma non lo trovarono in casa. Mezz’ora dopo erano ancora sul pianerottolo, quando d’un tratto sfondarono la porta di fronte che dava sul terrazzo e si misero a correre verso il parapetto per scavalcarlo abbracciati. Atterrarono sulla rampa di un garage dopo un volo di trenta metri, uno sopra l’altro con le ossa spappolate fra due auto in sosta. In tasca una foto della sorella Silvia e un volume della Recherche di Proust. Verso le 11 di lunedì 3 maggio, al nono piano di una palazzina in via Carlo Alberto, al centro di Latina.