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 2005  dicembre 15 Giovedì calendario

Bruno Nanda, di anni 63. Originaria di Roma, da più di trent’anni viveva a Campobasso col marito Mazzone Pierluigi, di anni 69, professore di matematica in pensione

Bruno Nanda, di anni 63. Originaria di Roma, da più di trent’anni viveva a Campobasso col marito Mazzone Pierluigi, di anni 69, professore di matematica in pensione. Una figlia veterinaria a Perugia, ogni tanto si concedeva una piccola vacanza per andare a trovarla. Ultimamente però non era tanto facile spostarsi, per via di una malattia che la rendeva sempre più debole e la costringeva a letto dopo le sedute di chemioterapia. Il Mazzone, che proprio non si rassegnava a vederla in quello stato, giovedì scorso s’alzò di buon’ora, sistemò un cuscino sulla testa della moglie e gliela fracassò a colpi di mattone per non farla più soffrire. Quindi afferrò il cane e lo gettò dal balcone prima di chiamare i carabinieri e costituirsi. Intorno alle 6.30 di giovedì 6 maggio, al sesto piano di un palazzo di via Papa Giovanni XXIII, periferia di Campobasso. Gagliano Calogero, di anni 20. Siciliano, capelli corti a spazzola e grandi occhi neri, abitava col padre cuoco e la mamma casalinga a Monserrato, un quartiere popolare alla periferia di Agrigento. Domenica sera uscì per andare a mangiare una pizza con un amico e due ragazze. Una volta fuori dal ristorante restarono a passeggiare sul lungomare dove incontrarono tre bulletti pronti a fare gli spavaldi. Battute pesanti, la lite e il Gagliano, senza neanche capire come, si trascinò per una decina di metri col cuore trafitto da un coltello prima di stramazzare a terra. Qualche ora dopo la polizia arrestava un diciassettenne che dormiva placido a casa sua, il maglione sporco di sangue sotto il letto.Verso le 23, sul lungomare di Agrigento, località San Leone. Todde Mario, di anni 33. Originario di Cagliari, viveva da tempo a Milano dove lavorava come commesso in una bancarella di frutta e verdura. Gay dichiarato, da quattro anni frequentava un Baroni Christian, di anni 21, collaboratore di moda del settimanale ”Anna”. Coppia tranquilla e affiatata, i due stavano sempre insieme e passavano la maggior parte delle notti nell’appartamento di via Anacreonte 7, che il Baroni divideva con una Franchi Giada, collega ventisettenne. Due sabati fa vollero passare la serata all’Amnesia, una discoteca alla moda di viale Forlanini. Allegri e storditi tornarono a casa verso le tre solo per portare a spasso il cane e uscire di nuovo diretti al bar di Porta Romana per comprare sigarette e brioche calde. Sulla strada del ritorno si trovarono davanti un fuoristrada grigio, andatura 10 all’ora e conducente al telefonino. Il Baroni perse la pazienza, lampeggiò, quindi mano al clacson si lanciò in un sorpasso a suon di parolacce. L’altro prima rispose agli insulti, poi accelerò fino a stringere l’Y10 per farla fermare. Cominciarono ad azzuffarsi, ma lo sconosciuto non aveva voglia di perder tempo e affondò il coltellino che aveva in tasca prima al cuore poi alla tempia del Todde, quindi ferì l’amico al braccio destro e al fegato. Intorno alle 4.30 di domenica 2 maggio, lungo via Padova, a Milano.