13 dicembre 2005
Al lupo al lupo di Massimo Gramellini. La Protezione Civile vorrebbe dalle radio «un linguaggio più diretto» nell’informare i cittadini sui danni del maltempo e gli ingorghi stradali
Al lupo al lupo di Massimo Gramellini. La Protezione Civile vorrebbe dalle radio «un linguaggio più diretto» nell’informare i cittadini sui danni del maltempo e gli ingorghi stradali. La richiesta suona a implicito riconoscimento dello stato catatonico in cui versa l’automobilista e in genere l’italiano medio. Ormai incapace di allarmarsi per una notizia che si limiti ad annunciare sette chilometri di coda o la presenza di un orso bianco al casello di Roncobilaccio. successo nell’ultimo fine settimana, quando in migliaia hanno intasato le autostrade sepolte di neve, nonostante da Isoradio fino all’ultima stazione di provincia venisse loro descritto uno scenario apocalittico. D’ora in poi, par di capire, si chiederà a ”Onda Verde” di alzare i toni: gridare all’attacco atomico per ottenere almeno l’acquisto delle catene. il risultato della droga somministrata anno dopo anno in quantità sempre più massicce dai media: titoloni e annunci drammatici, spesso sul nulla, che voci concitate scandiscono con il sottofondo di musiche thriller. Da questo scroscio di iperboli, che mendica attenzione ma trasmette più che altro ansia, il cittadino ha imparato a difendersi alzando la corazza della diffidenza e del cinismo. Se ogni bisticcio è «una guerra», ogni raffreddore della politica «un golpe» e tutto, ma proprio tutto, «è bufera», logico che quando alla radio ti dicono che è arrivata la bufera - quella vera - uno faccia spallucce e continui a viaggiare, pensando che alla peggio incontrerà Bossi e Follini che litigano sull’otto per mille in autogrill.