Lorenzo Salvia, ཿCorriere della Sera 13/12/2005;, 13 dicembre 2005
«Da domenica sono diventato ufficialmente un tifoso dell’Inter, o meglio della vecchia Lazio che ora gioca con un’altra maglia: Mancini, Stankovic, Favalli, Veron, Mihajlovic
«Da domenica sono diventato ufficialmente un tifoso dell’Inter, o meglio della vecchia Lazio che ora gioca con un’altra maglia: Mancini, Stankovic, Favalli, Veron, Mihajlovic. Tutti ex che mi ricordano la mia Lazio, dove non c’era posto per individui del genere. Mi vergogno di essere laziale. da quando è arrivato Di Canio che non andavo allo stadio, la Lazio mi limitavo a vederla in televisione. Adesso basta pure con la tv. Ricordo i fischi contro il povero Aron Winter che oltre ad essere nero aveva anche un nome che suonava ebraico. Gli mancava solo di essere comunista. Ma ora Di Canio questi atteggiamenti li giustifica, li incoraggia. Le parole. Il saluto romano è da bambino stupido, parlare di lobby ebraica è da irresponsabile. Di Canio ragiona come il presidente dell’Iran, quello che dice di voler cancellare Israele dalla cartina geografica. Solo che contro quello lì, giustamente, abbiamo organizzato una fiaccolata mentre su Di Canio facciamo finta di niente. La società lo dovrebbe radiare, ma il presidente Lotito farà finta di non aver visto nulla perché ha paura dei tifosi. Così diventa suo complice. In Inghilterra era un grande. Ormai è un ectoplasma: non salta più l’uomo, non legge più il gioco. Preferisco Pandev» (Ottaviano Del Turco, presidente della Regione Abruzzo).