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 2005  dicembre 12 Lunedì calendario

A. Chiara, di anni 17. Savonese di Albenga, iscritta all’istituto alberghiero Giancardi-Galilei-Aicardi di Alassio, ripeteva la seconda C

A. Chiara, di anni 17. Savonese di Albenga, iscritta all’istituto alberghiero Giancardi-Galilei-Aicardi di Alassio, ripeteva la seconda C. Depressa, qualche problema con la droga e il cibo, prima di Natale smise di andare a scuola per ricoverarsi nel Centro disturbi dell’alimentazione dell’ospedale Santa Corona di Pietra Ligure. Qui strinse rapporti con A. Elisabetta, di anni 22, figlia di una thailandese e di un ligure, genitori separati, barista in uno dei locali più frequentati di Savona, sofferente di bulimia. Sabato 31 gennaio s’allontanò dall’ospedale. Senza dir niente a nonni e genitori s’andò a rifugiare nella mansarda dell’amica e vi rimase per un paio di giorni. Insieme scrissero dieci lettere su carta color nocciola bordata di disegni colorati. Poggiarono i messaggi sulla tovaglia cerata a scacchi della cucina, si chiusero a chiave in camera da letto e ingollarono una bottiglia di crema di whisky. Poi aprirono l’abbaino e salirono sul tetto. Raggiunsero le impalcature montate sul retro, si presero per mano e si lanciarono giù. Atterrarono venti metri più sotto, in fondo a un garage in costruzione. Chiara morì sul colpo. Eliabetta si spaccò varie ossa e fu ricoverata in ospedale, dove si congedò per sempre dalla propria milza. Alle 21 di lunedì scorso, al quinto piano di un palazzo di corso Ricci, accanto al torrente Letimbro, non lontano dalla caserma dei carabinieri, Savona. Ballini Piero, di anni 64. Artigiano nel settore della galvanica a San Piero a Sieve (provincia di Firenze), molto conosciuto e apprezzato tra i paesani, anche perché presidente della Polisportiva e padre del sindaco del paese (Ballini Alessia). Nella mattinata di mercoledì 28 gennaio raggiunse il parco all’ingresso della cittadina, si sedette su una panchina e si sparò al petto, col suo fucile da caccia. Sanella Luciano, di anni 57. Forse colpito da malattia incurabile, un mese fa era partito per Città di Panama insieme con un amico. Da allora risiedeva nell’hotel Las Vegas. Nella notte tra sabato 31 gennaio e domenica 1 febbraio legò un lenzuolo alle sbarre di una finestra della sua camera, se lo strinse intorno al collo e s’impiccò, il suo amico ingollando superalcolici nel bar dell’albergo.