12 dicembre 2005
La polizia ha inseguito un uomo che s’era messo a correre lungo il corridoio che porta all’uscita dall’aeroporto e che gridava frasi che potevano significare: «Ho una bomba nella borsa»
La polizia ha inseguito un uomo che s’era messo a correre lungo il corridoio che porta all’uscita dall’aeroporto e che gridava frasi che potevano significare: «Ho una bomba nella borsa». Mentre correva, e gli agenti dietro di lui, una donna piangendo implorava: « mio marito, è mio marito!» correndo a sua volta dietro a tutti gli altri. Infine gli agenti hanno intimato allo sconosciuto di gettarsi a terra e questi ha obbedito. Ma, sdraiato com’era, ha fatto il gesto di tendere la mano verso il bagaglio e qui i poliziotti lo hanno crivellato di colpi, finendolo. L’uomo venne identificato per Rigoberto Alpizar di 44 anni. Era appena atterrato con la moglie da Medellin, centro colombiano molto noto per il traffico di droga. La donna, risultata effettivamente la moglie, ha detto che il marito soffiriva di bipolar disorder, una forma di schizofrenia con forti valenze maniaco-depressive. In aereo non aveva potuto prendere le pillole che servivano a tenere sotto controllo il male e per questo s’era a un tratto messo a correre e a farneticare. Nel bagaglio, gli agenti non hanno trovato nessuna arma. In Miami (Usa), aeroporto, martedì 6 dicembre, due del pomeriggio.