Raffaella Scaglietta, Panorama 01/12/2005, 1 dicembre 2005
In Giappone vanno molto di moda i blog dove assassini per passione raccontano i loro delitti, oppure quelli dove aspiranti omicidi cercano aspiranti suicidi
In Giappone vanno molto di moda i blog dove assassini per passione raccontano i loro delitti, oppure quelli dove aspiranti omicidi cercano aspiranti suicidi. Hiroshi Maeue, di 36 anni, è stato arrestato «perché sospettato di aver ucciso Michiko Nagamoto, una donna di 25 anni che aveva conosciuto su un sito di suicidi. Maeue aveva già un passato da criminale e negli interrogatori ha confessato di avere ucciso altri due ragazzi (anche loro aspiranti suicidi) e di avere abbandonato i loro corpi nei boschi vicino a Osaka. Mentre ammazzava, poi, l’uomo documentava tutto con una macchina digitale per poi scaricare le foto sul suo computer, nel quale gli inquirenti hanno trovato immagini di persone legate, affogate o asfissiate». Ha fatto clamore anche il caso di una ragazzina di 16 anni arrestata il 7 novembre: «bravissima in chimica aveva comprato un topicida per i suoi esperimenti scolastici, solo che ha scelto come cavia sua madre, 47 anni, che si è salvata. E la ragazzina usava il suo blog per descriverne le sofferenze: ”La mamma sta male da ieri con esantemi in tutto il corpo” ha riportato il quotidiano Asahi Shimbun riprendendo la cronaca della teenager. E ancora: ”Da oggi la mamma sta male. Si è lamentata: da due o tre giorni le cedono le gambe. Alla fine non ha più potuto muoversi”»