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 2005  dicembre 09 Venerdì calendario

BERTI

BERTI Riccardo Prato 22 novembre 1946, Firenze 4 aprile 2010. Giornalista. Condirettore del Gr3 e di Gr Parlamento • «[...] sempre alla Rai, era stato direttore dei Canali Radio di Pubblica Utilità. [...] professionista dal 1970 [...] è stato cronista, inviato speciale, caporedattore e vicedirettore, tra l’altro, dell’agenzia giornalistica ”Polipress” e del ”Tempo”. Ha diretto tre quotidiani: ”Il Piccolo” di Trieste, ”La Nazione” di Firenze e ”Il Giornale della Toscana”, di cui è stato anche il fondatore. [...]» (’Corriere della Sera” 6/4/2010) • In tv condusse Batti e ribatti. Aldo Grasso: «Lo confesso: a me quel Riccardo Berti fa tenerezza. Non riesco a provare sentimenti di diffidenza, di malevolenza. Sì, va bene, batte e ribatte, occupa un posto che è al di sopra della sua portata; fatica non poco a mettere insieme quattro domande; i suoi ospiti non sono mai eccezionali; chiude, scolasticamente, ogni puntata con una citazione il più delle volte astrusa, in tutta onestà, è difficile prendersela con un soldato semplice, con uno che ha diretto Viaggiare informati (l’appuntamento radiofonico più amato dagli automobilisti in difficoltà per la sua proverbiale intempestività), uno che ha scritto il celebre libro Quando suonava a fuoco sulla storia dei Vigili del fuoco, uno che ha diretto un corso sperimentale (sperimentale!) di tecnica della comunicazione alla Scuola Marescialli e Brigadieri dei Carabinieri (e poi dice che uno si butta a sinistra!). Piuttosto Batti e ribatti (Raiuno, dal lunedì al venerdì, ore 20.30) è la magnifica prova che la tv è una di quelle cose alla portata di tutti, la sua vera essenza è il reality non la realtà: sette milioni di spettatori, nella ora topica della tv italiana, non te li toglie nessuno. Lo riconfesso: a me Berti fa tenerezza. Come si legge in un comunicato Rai ”ha il non facile compito di ”trainare’ il pubblico verso il programma della prima serata di Raiuno. Il titolo gioca sull’idea di un serrato confronto tra tesi diverse. L’intento è ancora quello di sviluppare polemiche culturali nate in terza pagina, nella consapevolezza che il rigore giornalistico in televisione non debba necessariamente produrre noia”. In realtà è vero il contrario: come dicevano già gli Stoici, i fati televisivi guidano i volenti e trascinano i nolenti. il programma della prima serata che traina Berti, è Pupo che mette in scena un serrato confronto di idee, è la noia che esalta il rigore giornalistico. [...]» (Aldo Grasso, ”Corriere della Sera” 9/12/2005).