Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2005  dicembre 07 Mercoledì calendario

B. Alessandro, di anni 16. Apprendista carrozziere, viveva nella contrada di Colle San Pietro, Torrice (Frosinone), aveva chiesto al parroco di frequentare di nuovo il corso per la cresima e non permetteva a nessuno di toccare il suo scooter Phantom F12

B. Alessandro, di anni 16. Apprendista carrozziere, viveva nella contrada di Colle San Pietro, Torrice (Frosinone), aveva chiesto al parroco di frequentare di nuovo il corso per la cresima e non permetteva a nessuno di toccare il suo scooter Phantom F12. Settimane fa i carabinieri glielo sequestrarono perché girava senza casco. Lo riebbe indietro sabato 22. Voleva usarlo per andarci a catechismo, ma i genitori gli annunciarono che l’avrebbe lasciato in garage per altri 15 giorni. S’infuriò, si chiuse in bagno e s’impiccò con la cinta di cuoio dei jeans. Marzano Giuseppe, di anni 54. Operaio, viveva coi genitori a Canegrate, Milano. Domenica 9 novembre andò allo stadio Meazza per vedere la partita Inter-Ancona. Pochi minuti dopo il fischio d’inizio s’alzò di scatto dal suo posto in Curva Nord, si diresse alla balaustra e si lanciò. Atterrò davanti al cancello 41, sul lato della Torre 2 di San Siro. Un rumeno, di anni 16. Nella giornata di martedì 18 novembre lasciò il centro di prima accoglienza de L’Aquila ed entrò nel carcere minorile di Casal del Marmo, Roma. Nella notte s’impiccò.