7 dicembre 2005
S. Bruno, di anni 73, bell’uomo, simpatico, affascinate, un passato da comparsa nei film storici tipo Ben Hur
S. Bruno, di anni 73, bell’uomo, simpatico, affascinate, un passato da comparsa nei film storici tipo Ben Hur. Mai sposato, per anni aveva amato una donna e poi l’aveva lasciata, senza che nessuno sapesse il perché. Due mesi fa dovette abbandonare il suo appartamento a Testaccio, reclamato dal proprietario per la figlia, e andò a vivere nella casa di riposo di un Istituto di assistenza (Ipab). Preferendo la solitudine, volle una camera singola. Talvolta intratteneva gli altri anziani con aneddoti su Cinecittà, Charlton Heston e Federico Fellini, ma sempre più spesso se ne restava solo, a riflettere su chissà che. Martedì pomeriggio volle fare una passeggiata fino alla casa dove aveva trascorso l’esistenza. Tornato nell’ospizio, si chiuse in stanza e scrisse un biglietto di scuse ai nipoti, al fratello e alla cognata. Alle 20 e 30 uscì nel cortile adiacente l’ingresso, pullulante di piante e gatti, si rovesciò addosso una tanica di benzina e accese il fuoco. Nella casa di riposo Villa di Santa Margherita in via Balbina, Aventino, Roma. Tentativi G. Bruno, di anni 39. Tipo complicato, con problemi di relazione e mente non troppo coerente, abitava col fratello Carlo in un appartamento al pian terreno della Vela rossa, condominio di nessuna pretesa in viale della Resistenza, a Napoli. Alle 10 di giovedì decise di piantarsi un paio di forbici nella tempia destra, fino agli anelli dell’impugnatura. Raggiunse il pianettorolo. Il suo volto coperto di sangue spaventò i vicini, che chiamarono il 118. In ambulanza continuò a vaneggiare. S’acquietò solo con l’anestesia necessaria per estrarre dal cranio le lame, ferme a mezzo millimetro dall’arteria cerebrale. Casualità Drummond Baldwin Sarah Marie, di anni 63. Inglese, antiquaria, sposata con una tale di York, trascorreva una vacanza in Italia insieme con l’ex marito Jack Baldwin, di anni 64, originario di Coast Bridge, Brighton. Dopo alcuni giorni in casa di amici a Terni, martedì mattina scese alla stazione Tiburtina tutta contenta di visitare Roma. In fila sul tapis roulant collegato alla banchina 24, trovò sotto i piedi un inatteso buco di due metri e cadde. Stritolata dagli ingranaggi.