7 dicembre 2005
Cegalin Andrea, di anni 14. Figlio di un imprenditore, studiava con risultati eccellenti all’istituto tecnico industriale ”Rossi” di Vicenza
Cegalin Andrea, di anni 14. Figlio di un imprenditore, studiava con risultati eccellenti all’istituto tecnico industriale ”Rossi” di Vicenza. Alle 6 e 30 dell’altra mattina uscì di casa per recarsi a scuola. Piuttosto del solito autobus, decise di inforcare la bicicletta. Arrivato all’angolo, invece di svoltare a destra, prese la via a sinistra. Andò verso Casale, quartiere alla periferia di Vicenza. Superate le case, si fermò sul cavalcavia dell’autostrada Serenissima Milano-Venezia, poco lontano dal casello di Vicenza est. Sfilò lo zaino, poggiò la bici al guard rail, lo scavalcò e, aggrappandosi alla rete di protezione, si mise a passeggiare sul cordolo del viadotto. Dopo aver fatto una telefonata, posò il cellulare sul bordo del ponte e si tuffò nel traffico, l’autista di un pullman gridandogli di non farlo. Cadde sull’asfalto e fu stritolato da un camion e svariate auto in viaggio verso Milano. Intorno alle 8 di giovedì. Giustiniano Gioacchino, di anni 33. Originario di Castelvetrano (Trapani), ex benzinaio, tre anni e mezzo fa, insieme col fratello Baldassarre, sequestrò per tre giorni Tacchinardi Fabio, di anni 33, imprenditore milanese. Arrestato mentre trasportava l’ostaggio su una bicicletta rubata, fu condannato a 11 anni e 4 mesi. Nella serata di mercoledì scrisse una lettera e s’impiccò. Nel carcere milanese di Opera.