Varie, 3 dicembre 2005
VALENTINI
VALENTINI Walter Pergola (Pesaro) 22 ottobre 1928. Artista • «[...] ha sempre rivendicato le radici rinascimentali del suo lavoro: una dichiarazione di appartenenza, per lui di formazione urbinate, al genius loci umanista, a quel ”quadrivio” ove convergono le arti di aritmetica, geometria, musica e dell’astronomia. [...] Il blu, il bianco e il nero come colori assoluti; l’oro come conduttore di luce, al pari degli inserti metallici che solcano la sua pittura; e ancora, cosmografie e architetture, misteriosi allineamenti planetari e semicerchi come allusioni all’infinito e a una dimensione ulteriore rispetto alla limitatezza fisica dello spazio pittorico, costituiscono da sempre il repertorio di Valentini. Sono mappe celesti che nascono da superfici accidentate, ”muri” che mantengono la loro scabrosità anche nell’opera grafica, testimonianza del culto della carta praticato da un artista affascinato dal libro e dalla pagina quali metafore dell’arte come conoscenza. In tal senso, Klee (’l’arte non rappresenta il visibile, lo rende visibile”) rimane per Valentini il più solido punto di riferimento novecentesco. Ma la vocazione alla conoscenza, il viaggio verso l’ignoto, nonostante la regole geometriche, possono riservare smarrimenti e vertigini, gli stessi che, in fondo, lasciano trasparire le labirintiche decorazioni di Paolo Uccello o l’urbanistica perfetta della ”città ideale”, utopia quattrocentesca che, nel ”900, avrebbe ispirato la pittura metafisica» (Franco Fanelli, ”Corriere della Sera” 3/12/2005).