Varie, 2 dicembre 2005
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Cionini Trento
• Urbania (Pesaro) 23 aprile 1919, roma 30 novembre 2005 • «[...] il disegnatore delle storiche banconote in lire. Tra le più note, le 1.000 lire di Verdi, le 2.000 lire con Galileo, le 5.000 lire col ritratto di Antonello da Messina. Fine incisore, ha ideato banconote per Argentina, Marocco, Angola, Zaire, Bangladesh e India» (“la Repubblica” 2/12/2005). «Riconosciuto a livello internazionale come maestro dell’incisione al bulino. Ma soprattutto è il “maestro della banconota”, come lo ha definito Guido Crapanzano, il maggiore esperto numismatico italiano. Trento Cionini è il “papà della lira”: sono sue le incisioni della maggior parte delle vecchie banconote italiane. Durantino d’origine, classe 1919, ha esordito al Poligrafico di Stato per poi entrare nel 1957 nella Banca d’Italia, dove è diventato capo incisore nel 1960. Ma è stato dopo la pensione che ha esportato il suo talento nel mondo, realizzando ovunque banconote e insegnando l’arte della microincisione. [...] “la mia formazione è iniziata a Urbino, alla prestigiosa Scuola del libro. Poi nel ’37 mi sono trasferito a Roma [...] Quando sono stato assunto alla Banca d’Italia. Ho cominciato col retro delle banconote: la Scala di Milano dietro alle mille lire conVerdi, il Campidoglio nel retro delle diecimila con Michelangelo [...] Ho realizzato il diritto delle banconote con gli uomini illustri, dalle 10mila lire del ’62 con Michelangelo, per finire con le 500mila del ’97 con Raffaello, l’ultima emessa. Durante la mia carriera ho inciso la banconota da mille lire con Verdi e quella con Marco Polo, quella da 2mila con Galileo, le 5mila con Colombo e poi con Antonello da Messina e con Bellini, le 10mila con Andrea Del Castagno e con Michelangelo, le 20mila con Tiziano, le 50mila con Leonardo e le 100mila con Caravaggio e quelle con Manzoni [...] Dopo la pensione, la principale azienda nella produzione di carte-valori, Giori Thomas de la Rue, mi ha affidato la realizzazione delle banconote di molti Paesi, dalla Cina alla Germania, dall’Argentina al Marocco. Dal 1987 sulle banconote indiane c’è un ritratto di Ghandi: l’ho inciso e disegnato io [...] Purtroppo con l’introduzione dell’euro non è più necessaria la mano dell’uomo: le banconote sono realizzate al computer”» (Benedetta Andreoli, “Il Resto del Carlino” 18/9/2003).