Varie, 1 dicembre 2005
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Kurkov Andrei
• San Pietroburgo (Russia) 23 aprile 1961. Scrittore • «[...] Nato a Leningrado nel 1961 da una famiglia di origini ucraine, vive a Kiev dall’età di cinque anni. “Ma gli ucraini mi dicono che sono troppo russo, e i russi non mi considerano uno di loro”. è autore di [...] romanzi di grande successo internazionale e di [...] libri per bambini. I suoi romanzi sono tradotti in dieci lingue: Picnic sul ghiaccio è stato un best-seller in Francia e Germania [...] “Ho cominciato vendendomi i libri da solo, giravo con un camioncino che pubblicizzava il titolo del mio romanzo filosofico”. Erano gli anni della Perestroika di Gorbaciov: “Tutte le energie si liberarono all’improvviso, finalmente c’era spazio per fare le cose, non c’erano regole né controlli, l’intero sistema era saltato, la sensazione era quella di una meravigliosa ebbrezza”. Poi è arrivato un premio letterario, quindi le traduzioni, quindi il successo. Si considera un tipico esempio di “homo post-sovieticus”, russo di madrelingua e ucraino di carattere. “Se i russi avessero meno paura di perdere potere nei territori dell’ex Urss e evitassero di imporre in ogni occasione la loro autorità, la lingua russa diventerebbe un po’ quello che era il francese nel XIX secolo, una lingua letteraria, che le persone userebbero con orgoglio”. E invece no: “Il loro ideale alla fine resta la Bielorussia di Lukaschenko, dove l’uomo è ancora sovieticus come ai tempi di Breznev… Un dramma per la lingua russa”. [...]» (“La Stampa” 1/12/2005).