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 2005  novembre 22 Martedì calendario

La grandeur sabauda vanta 333 primati. Il Giornale 22/11/2005. Si va dalle uova di Pasqua alla Rai. Dal grissino all’auto a vapore

La grandeur sabauda vanta 333 primati. Il Giornale 22/11/2005. Si va dalle uova di Pasqua alla Rai. Dal grissino all’auto a vapore. Dalla Rai alla abolizione della pena di morte per "procurato aborto”. Dalle caramelle al cinema. Per i torinesi tutto o quasi in Italia è nato a Torino. Compresa naturalmente l’Italia stessa. Ma da brava madre nordica e razionale la città ha lasciato, con nonchalance minchiona, andar via le proprie creature. Questa la tesi. E anche in un momento di ”rinascimento” come quello attuale, non c’è cittadino del capoluogo piemontese che non si lanci nel peana dei primati perduti. Lamentazione a metà tra il cordoglio e l’orgoglio che ha trovato acribico carburante cartaceo in un libro: Torino città dei primati, 333 volte prima in Italia (Graphot Editore, pagg. 183, euro 35) di Giovanni Capra, grafico il cui curriculum spazia dall’insegnamento all’animazione degli anziani. Il libro non è proprio fresco di stampa (risale al 2001), ma fuori dal Piemonte non ne ha parlato nessuno. E in un clima di riflessione nazionale sulle sorti della ex Detroit italiana è utile, oltre che divertente, leggerlo immergendosi fin nelle pieghe più perverse di un argomento che è un tormentone torinese per eccellenza. Maquali sono i 333 primati? A volo d’uccello, cominciando dal volo, ne ripercorriamo alcuni... A Torino sorge la prima fabbrica aeronautica italiana. Quella di Franz Miller che a partire dal 1908 eseguiva "qualsiasi macchina per volare dietro semplice schizzo”. Non solo aeroplani ma anche "ortotteri, elicotteri, dirigibili”. Nel 1854 il capitano del Genio Virginio Burdino mise su una strada torinese una mastodontica carrozza di corte e la fece marciare senza cavalli, con trazione a vapore. Si tratta della prima auto del Paese. Ese nella più gloriosa cugina d’Oltralpe, Parigi, è nato il cinema(al Grand Café di Boulevard de Capucines, nel 1895), un anno dopo, a Torino, viene proiettato il primo spettacolo Lumière. Dunque è Torino che importa la moda e che nel 1914 proietta il primo kolossal italiano, Cabiria, sceneggiatura di D’Annunzio e successo mondiale. Sempre a Torino nasce la prima agenzia pubblicitaria italiana, nel’56, quella di Armando Testa, che farà mitiche rèclame come l’ippopotamo Pippo, vedi pannolini Lines. Tradizione che continua -nota Capra -visto che Elio, fantomatico torinese di cui non si conosce nulla a parte il nome proprio, ha realizzato il logo del "Genoa Social Forum”, quello dei no global. A Torino, nella pasticceria della "vedova Giambone”, vengono esposte per la prima volta, in occasione della Pasqua, uova di cioccolato (l’autore omette però la data). Le prime caramelle sono state prodotte a Torino. E anche i grissini: li creò Antonio Brunero nel 1679 per nutrire il duca di Savoia. Vittorio Emanuele II, debole rampollo, rischiava di morire di denutrizione, aveva bisogno di un tipo di pane leggero e appetitoso. Torino è anche la città con più portici (18 km) e con più raffigurazioni del Maligno sugli edifici (oltre 200 tra mascheroni, effigi, cariatidi). La prima richiesta di "abolizione della pena di morte per procurato aborto” è del 1888. L’autore, G. Balestrini, torinese, la espose in un trattato. A Torino nasce anche la prima agenzia di stampa italiana, la Stefani, la Confindustria, e le trasmissioni radio dalle quali si genera la Rai. L’elenco potrebbe continuare. Aggiungiamo, a titolo personale, un primato fortunatamente perduto. Tra fermenti culturali, caffè e wine bar, opere monumentali e tutto il resto, tutto ciò che andrà in vetrina ai giochi invernali del febbraio 2006, fortemente voluti (e ottenuti) dall’Avv. Giovanni Agnelli, Torino si è scrollata di dosso il P.e.l.u, primato che le attribuivano Fruttero&Lucentini. Quello europeo per il "lugubre urbano”. Antonio Armano